1. Viaggio in nepal - parte 5


    Data: 14/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Porcoperporco, Fonte: Annunci69

    Fui piuttosto sbrigativo nel congedare Chandra. Come mi capita spesso, perdo interesse dopo aver sborrato. Accompagnai l’indiano alla porta non appena si fu rivestito. Una bella pacca sul culo e tanti saluti.
    
    Volevo assolutamente farmi una doccia, la sudata sul terrazzo era stata massacrante. Dovevo inoltre prepararmi per andare a cena, il mio terzo incontro della serata, il libanese Jean (nome di fantasia), mi sarebbe venuto a prendere in macchina alle 20:30. Avevo mezz’ora per lavarmi e vestirmi.
    
    Mentre mi facevo la terza doccia della giornata pensavo a come l’approccio di Jean fosse stato diverso da quelli di Karim e Chandra. Jean voleva un maschio, non un cazzo. Jean non mi aveva parlato di nessuna delle sue perversioni, non mi aveva chiesto quanto ce l’avessi lungo o quanto sborrassi. A lui piacevo dalle foto perché ero il suo ideale di virilità, un uomo muscoloso, peloso, con un bel viso e dominante. Nel suo immaginario ero un bel maschio europeo.
    
    L’unica cosa che Jean mi aveva chiesto era di indossare una camicia per la cena, voleva assolutamente vedere il pelo del mio petto sbucare fuori. Fu preciso, tre bottoni aperti. E come da sua richiesta mi vestii. Quindi scesi nella hall dell’hotel e lo aspettai vicino al valet service mentre mi fumavo una sigaretta. Anche lui fu puntuale.
    
    Scese dall’auto vestito in jeans e camicia, il 34enne libanese era proprio un bell’uomo: alto 180cm, moro, molto peloso, bel viso, un culo stretto e muscoloso, un pacco ...
    ... notevole. Insomma, un gran pezzo di manzo.
    
    Con una stretta di mano e un abbraccio fraterno finalmente conobbi quello che sarebbe stato il mio fidanzatino per una notte. Jean aveva organizzato una vera e propria serata romantica: cena in un ristorante di pesce quotato, passeggiata sulla promenade di una delle Palms artificiali, visita all’hotel Atlantis e ritorno al mio albergo per la scopata finale. Ovviamente tutto questo non lo sapevo.
    
    La serata si svolse esattamente come programmato da Jean, con l’eccezione di alcuni baci rubati nella penombra, tastate di culo e pacco mentre eravamo in macchina, mani infilate nella camicia per sentire il pelo. Le esternazioni plateali di omosessualità sono totalmente inappropriate nel mondo musulmano. Sembravamo due ragazzini che trasgredivano solo per infrangere le regole e la cosa mi piaceva molto.
    
    Tornammo al mio hotel verso le 23. Salimmo in camera e ci spogliammo con veemenza, ognuno che sfilava i vestiti dell’altro, leccando e baciando ogni parte del corpo che si scopriva. Nudi ci lanciammo abbracciati sul letto, limonavamo duro e ci strusciavamo cazzo contro cazzo. Ci succhiammo e leccammo a vicenda cazzo e culo senza inibizioni godendo uno dell’altro.
    
    Fu solo dopo una decina di minuti che Jean mi disse piano all’orecchio che voleva farsi scopare forte la gola, lo disse quasi vergognandosi. Ma non poteva immaginare che il deepthroat è la mia pratica sessuale preferita.
    
    Gli dissi di sdraiarsi supino sul letto con la testa ...
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