Da vergine a troietta in pochi giorni- terza e ultima parte
Data: 12/07/2020,
Categorie:
Racconti Erotici,
Tradimenti
Voyeur
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... e lei Alfredo aveva goduto del suo bellissimo corpo marchiandola del suo seme e della sua ruvidità Mi sentivo incazzato e pensieroso perché non riuscivo a capire quale sensazione stessi provando. In fondo era successo perfettamente quello che mi aspettavo , ma mi rompeva come avesse goduto, che troia. Cristina in silenzio mi guardava; percepiva il mio stato? Vedevo alcune lacrime scorrerle dagli occhi lungo il viso. Le dissi incazzato : pensi di stare tutta la notte sul letto così? Disse: ma, ma… ma non continuò. Mi passò davanti andando in bagno; la seguii con lo sguardo. Tornò pulita e si rivestì. Provò a dirmi qualcosa pur di rompere quell’imbarazzato silenzio tra noi, ma finsi di non ascoltarla. Dentro rodevo e fui sgarbato senza dire nulla di particolare .Una elevata tensione mi opprimeva e quando con timidezza ed ansia mi chiese se le dessi la pillola del giorno dopo, con un moto di stizza e di stupida vendetta le dissi che avevo dimenticata di portarla. Notai il suo sguardo spaesato e spaventato ed il suo successivo silenzio. Sempre in silenzio poi la accompagnai a casa. Il breve percorso mi fece un po’ sbollire; quello che era avvenuto era stato per mia scelta; lei non voleva, l’aveva fatto per amore, per me. Mentre stava per uscire dall’auto la trattenni per un braccio facendola girare a me . Mi allungai per stringerla; tremava come un passerotto infreddolito. Ebbi vergogna di me. Il mio viso poggiato al ...
... suo sentiva la sensazione del bagnato dovuto alle lacrime che ancora sgorgavano dai suoi lucidi , bellissimi, occhi. Gliele asciugai con i miei baci; le dissi : non è successo nulla e le feci una carezza sul viso. La coccolai, per quel che potevo, stringendola a me sino che il suo tremore cessò e riempiendola di affettuosi baci le dissi: ti chiamo domattina. Un attimo dopo le stavo dicendo: se vuoi domattina non vado a lavoro, prendo ferie, e passo la mattina con te e risolviamo tutto. Era quel mi uscì senza nemmeno pensarci; un dolce sorriso illuminò il suo bel viso. Mi disse: ciao, ci vediamo domattina e mi diede un affettuoso bacio a cui non mi sottrassi. Non so perché, ma una strana parola: coglione, mi rimbombava in testa. In cinque sere da inesperta vergine l’avevo portata ad essere una troia ed a provare quello che molte donne non fanno e non provano in una vita. La notte non mi servi per dormire, ma per riflettere e capirmi. Sono passati otto anni da allora; Cristina ha finito da tempo e gli studi, ha un suo lavoro ed è una bellissima donna. Gli anni trascorsi l’hanno resa donna e se possibile ancora più femminile e gli sguardi che uomini e donne le rivolgono per strada lo affermano. Abbiamo due bellissime bambine che spero da adulte siano belle come la mamma; una di un anno ed una di tre e non disperiamo possano avere una nuova sorellina o fratellino. Non l’ho fatta più scopare da alcuno; è solo mia, spero.