1. Da vergine a troietta in pochi giorni- terza e ultima parte


    Data: 12/07/2020, Categorie: Racconti Erotici, Tradimenti Voyeur Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... chiamava per nome, non credo che sia possibile mi faresti molto male e … Lui: tranquilla, non sei la prima che prende il mio cazzo nel culetto; fai quello che ti dico e sarà indolore. Girati a pancia in giù e mentre lei lo faceva le mise un cuscino sotto la pancia; ora il culetto era ben sollevato e la pastiglia dell’ano era perfettamente visibile ed utilizzabile. Poi le leccò il buchino e si aiutò con le dita per favorire un suo leggero allargamento. Cristina rimase immobile; era tesa, ma quel trattamento sembrava le piacesse perché la vidi rilassarsi . Con pazienza Alfredo continuò leccarle il buchino e utilizzando un dito iniziò ad aprirlo. Solo dopo che fu sicuro che Cristina accettasse tranquillamente l’intrusione depositando altra saliva per lubrificare aggiunse un altro dito; qui Cristina ebbe un sobbalzo ma lui la stoppò mettendole una mano sulla schiena e: tranquilla faccio piano. Mosse le due dita in modo circolare e in profondità; adesso il buchino era diventato un buchetto e vidi come Alfredo si sputasse su una mano ed usasse la sua saliva per lubrificare la punta del cazzo. Le chiese di aiutarlo divaricando i glutei con le mani. Le mani di lei spinsero i glutei in fuori e si vedeva il forellino leggermente aperto, Alfredo si poggiò e puntò il glande sulla rosellina e spinse; anche se l’ano di Cristina era già avvezzo al mio cazzo la cappella di Alfredo era più grossa della mia e anche se ben lubrificato faceva fatica a penetrare. L’ano resisteva alla penetrazione ...
    ... e allora Alfredo fregandosene delle conseguenze premette spingendo con tutto il peso del corpo A un forte grido di dolore di Cristina corrispose lo sfondamento dell’ano e l’entrata del cazzo. Era ormai tardi perché potessi intervenire. Cristina era schiacciata sul letto, la bocca nel materasso, sbatteva le mani sul letto per il dolore, ma era inchiodata da lui che premeva. Lui si sollevò un attimo come per prendere una rincorsa e spingere ancor più per entrare tutto poi: brava troietta lo hai preso tutto. Sei così stretta che me lo stringi da farmi male; poi cominciò ad andare su e giù lentamente come si dice “a farle il culo” Non passò molto prima che il suo cazzo si muovesse facilmente nel condotto anale e che Cristina si abituasse all’ingombrante presenza. Mi accorsi che Cristina non boccheggiava più, le sue mani artigliavano sempre il materasso ma il suo viso non era più stravolto dal dolore e quando Alfredo cominciò a sditalinarla, come facevo io, il dolore fu da lei dimenticato ed il piacere prese il suo posto. Più Alfredo aumentavo il ritmo dell’inculata più il piacere di Cristina aumentava , Iniziò a gemere come solitamente faceva durante le nostre scopate si, ahhh siii ,e i suoi urletti si facevano sempre più alti Per cambiare Alfredo la fece sollevare e disporre alla pecorina nel movimento il suo uccello ha abbandona momentaneamente il suo culo e posso vedere il foro anale; è già ben spannato. Sembrava una accoppiata animalesca; Cristina aveva la testa poggiata sul ...
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