Non succederà più
Data: 08/07/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: rentboy24, Fonte: EroticiRacconti
... fame.
Arretrammo fino a poggiarci addosso all’auto, senza la voglia di smettere, volevamo entrambi solo sentire la lingua dell’altro, le labbra dell’altro.
Fu lei a staccarsi e ad avviarsi verso casa, non dicendo altro che “ seguimi”.
Provando a fare più in silenzio possibile giró le Chiavi nella serratura, io ero dietro di lei, eccitato come un novellino, provai a scostarle i capelli per baciarle il collo, lei si giró e mi fulminó con gli occhi, spingendomi via e mettendosi il dito indice sulle labbra in segno di silenzio.
Aprì la porta e davanti a noi si paró un corridoio buio, lungo il quale lei sparì, per poi tornare dopo aver chiuso una porta che dedussi fosse quella dei genitori.
Nell’oscurità vidi solo la sua sagoma che si avvicinava di nuovo a me; questa volta fu lei a spingermi verso la superficie alle mie spalle.
Le nostre bocche si accarezzavano, si sfioravano mentre arretravamo, fino a che sentii una porta aprirsi alle mie spalle e la sagoma di una camera da letto si aprii intorno a me, illuminata solo dai raggi della luna che filtrava da un’enorme finestra.
Con un click si accese la luce e Gaia riapparve davanti a me in tutta la sua femminilità, in tutta la sua bellezza, in tutta la sua sensualità e inesperienza.
Chiuse la porta a chiave, si rigirò verso di me e senza distogliere gli occhi dai miei si sfilò la giacca grigia e la buttó per terra.
Era rigida, forse un po’ impacciata, aspettava una mia mossa.
Andai verso di lei, le ...
... infilai una mano sotto la gonna e presi a toccargliela, lei chiuse gli occhi e prese a godere silenziosamente.
Era mia, si era abbandonata, avevo il controllo totale.
La afferrai con vigore e la spinsi sul letto, mi fiondai su di lei, le tirai su la gonna, il suo sedere formoso, perfetto si parò davanti a me, solo le calze mi separavano da quella meraviglia.
Il silenzio in cui tutto era avvenuto fino a quel momento venne rotto dal suono dello strappo delle calze.
Gaia si voltò a guardarmi, evidentemente sconvolta e sorpresa da quel trattamento istintivo e rude, ma il risultato fu di ancora maggiore eccitazione.
Mi fiondai con la faccia tra le sue gambe, prendendo a leccargliela e quando sentii che il mio pisello scoppiava di eccitazione, la tirai su mettendola a pecora e le entrai dentro, affondando le mani nelle sue chiappe abbondanti e perfette, prendendo a sbatterla con una foga senza precedenti.
Lei mugolava, godeva in silenzio, il suo sedere ballava sotto ai miei colpi, io la afferrai per i capelli e la montai sfrenatamente.
Ricordo il rumore del mio corpo che sbatteva sulle sue chiappe, ricordo i suoi gemiti silenziosi, ricordo che si è voltata a guardarmi mentre la scopavo e di non essere mai stato guardato con quella voglia, ricordo che, nel non rispondere più di noi stessi, quando la afferrai per i capelli e la attrassi a me per baciarla, prendemmo a dirci che ci amavamo.
Ce lo ripetemmo fino allo sfinimento, fino a che non le esplosi tutto il mio ...