1. La streamer – Capitolo 2


    Data: 06/07/2020, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    Il suono del pietrisco che scricchiolava sotto le suole delle scarpe annunciò l’arrivo di Veronica, l’amica del cuore di mia cugina. Muovendosi nell’ombra raggiunse Michela, acquattandosi dietro l’albero.
    
    Si conoscevano da quando erano piccole, inseparabili già dall’asilo, al punto tale da scegliere la stessa università pur di rimanere sempre a fianco. In effetti, conoscendo quanto siano attaccate l’una con l’altra, mi sono spesso chiesto se abbiano mai avuto dei rapporti lesbici, quelle due. Non che darei torto a mia cugina: Veronica è una gran bella ragazza, i capelli biondi e gli occhi azzurri, magra e slanciata, con un seno succulento ed un culo tornito da anni di crossfit che fa girare la testa ai ragazzi.
    
    – Ma cosa cazzo è successo, Michela? – bisbigliò la bionda. – La tua telefonata mi ha spaventata.
    
    Michela spiegò velocemente che, quando era andata a casa del fidanzato, lui l’aveva trovato con una troia che lo stava cavalcando, ben soddisfatta dal cazzo di Salvador, per poi sparargli una pompa e bersi la sua sborra.
    
    – Che stronzo! – commentò Veronica, la quale, come mi aveva confessato una volta, sapeva che Salvador non si era limitato alla sola Teresa. E Veronica, in effetti, ma questo Michela non lo sapeva. – E adesso, questa tipa…
    
    Michela indicò la casa dall’altra parte della strada. – È là dentro.
    
    – Cioè… l’hai seguita? – domandò Veronica, stupita, osservando l’abitazione. – E adesso che vuoi fare?
    
    – Entriamo e… – balbettò mia cugina, ...
    ... interrompendosi a pensare. Solo in quel momento si rese conto che non aveva idea di come comportarsi quando avesse messo le mani sulla puttana. – Non lo so, mi verrà in mente qualcosa. Improvviserò.
    
    Veronica studiò per un momento l’edificio. Si trovavano nella periferia di Verona, in una zona isolata. C’erano solo campi per centinaia di metri intorno. Un’inferriata circondava la proprietà, ma il cancello era ancora aperto. Una luce al primo piano era accesa, dove si vedeva una siluetta muoversi tra tende leggere. Non si scorgevano cani o telecamere. – Non sembra esserci un sistema di protezione o allarmi.
    
    – Non me ne frega un cazzo! – sbottò Michela. – Io a quella puttana voglio cavare gli occhi. Non puoi scoparti il mio ragazzo e non pagare le conseguenze.
    
    Veronica rimase un attimo in silenzio, poi annuì. – D’accordo. – rispose. Sapeva che ci sarebbero state delle conseguenze, ma non avrebbe voltato le spalle alla sua migliore amica.
    
    Attraversarono la strada lontano dai coni dell’illuminazione pubblica, poi si introdussero nel piazzale, scivolando quindi nel giardino. Non c’era davvero nessun cane in giro e nessuna luce si accese. Stando basse, svoltarono dietro un angolo della casa e corsero silenziosamente fino a raggiungere il retro: qui si fermarono, aspettando che i loro occhi si adattassero al buio quasi completo.
    
    Rimasero qualche istante a guardare le finestre e le porte, poi Veronica si avvicinò ad una e, dopo averla toccata, ebbe la conferma che non era stata ...
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