Io e M... 04
Data: 02/07/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Tabù
Voyeur
Autore: BelMoroItaliano, Fonte: xHamster
... nuovamente in erezione, mi si presentò davanti alla faccia come un totem magico. E io avrei dovuto venerarlo, fedelmente, come un idolo sacro, e allora lo guardai ancora negli occhi, e quasi mi ordinò, senza neppure parlare, di tirare fuori la lingua e laccarglielo da cima a fondo. Presto fatto, spalancai la bocca e feci uscire la lingua, e partendo dai suoi testicoli salii fin sopra, fino al frenulo, e poi accolsi tra le labbra il suo glande pulsante e succhiai, succhiai avidamente, e per quasi mezz’ora, senza mai stancarmi, fino a farlo erompere in una sborrata colossale. Il suo seme schizzò in aria e poi ricadde come il getto di una fontana, finendomi tra i miei capelli. E poi ecco un altro schizzo, e un altro ancora, ma quest’ultimo più debole degli altri, e io lo raccolsi con la punta della lingua, mentre scorreva giù lungo l’asta, e lo ingoiai, gustandomelo come se fosse il succo di un frutto tropicale.
Ero ancora inginocchiata davanti a lui e gli accarezzavo dolcemente le gambe, e lui stappò una bottiglia di spumante offrendomene un bicchiere, e ...
... quindi brindammo.
- Brindo alla più grande pompinara che abbia mai conosciuto – quel brindisi mi fece ridere, e dopo aver bevuto ne chiesi dell’altro e lui me ne versò ancora. – Queste belle labbra che ha, d’altronde, sembrano fatte apposta. Il suo corpo parla chiaro, signorina. Lei è una macchina per far godere gli uomini. Ora, mi dica, ho dato un'occhiata al suo curriculum universitario, e ho notato che ha quasi terminato. Ha già chiesto la tesi?
- No, veramente io...
- Cosa ne direbbe di una tesi in semiotica dell'erotismo?
- Cioè, la sua materia?
- Certo. Vedrà, faremo grandi cose insieme. E chissà che magari lei non possa diventare in seguito la mia assistente.
Ero così felice di quella idea che presi un'altra volta in bocca il cazzo del professore, che però era moscio avendo già schizzato ben due volte. Ad un certo punto lui mi fermò, e mi disse che era meglio se ritornavo a casa, a pensare all'argomento della tesi che avremo affrontato. E così mi rivestii e giù al portone c'era Armando, l'autista del professore, che mi riaccompagnò a casa.