1. La visita alla cagna


    Data: 30/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    Franco aprì la porta di casa e si vide davanti tre poliziotti in divisa. Il quarto era rimasto sull’auto parcheggiata in cortile con i lampeggianti accesi.
    
    Ne fu sorpreso ma, superato il primo momento, li accolse col sorriso di chi non ha nulla da temere.
    
    Gli agenti, stupiti per la serenità dimostrata dall’uomo, entrarono e, mentre si dirigevano in sala, diedero un’occhiata nei limiti dell’assenza di un mandato. Notarono molti scaffali pieni di libri ed uno, con la copertina rigida, aperto sul tavolino accanto alla poltrona, vicino alla tazzina vuota del caffè.
    
    Franco, pur in abbagliamento casalingo, era vestito bene e curato nell'aspetto.
    
    Le note di Chopin riempivano l’ambiente. Abbassò il volume per poter discorrere tranquillamente.
    
    Gli agenti vollero vedere la carta di identità per identificarlo e ne presero nota sui moduli ministeriali.
    
    “In cosa posso aiutarvi?”
    
    “Ci è arrivata una segnalazione secondo la quale lei tiene una donna in catene”.
    
    “Sì, è vero. E’ la mia cagna”.
    
    Lo fissarono sbalorditi. Si aspettavano una smentita ed erano pronti ad una azione diversa.
    
    “Ci conduca da lei”.
    
    Gli agenti erano tesi e guardinghi perché la segnalazione era grave. Posarono la mano sulla pistola senza estrarla, più per istinto che per temuta reazione dell’uomo che, invece, si era dimostrato molto collaborativo e sereno.
    
    Uscirono nuovamente in cortile e si diressero verso una casetta in legno che era evidentemente una cuccia molto grande.
    
    “Anna, ...
    ... vieni”.
    
    Dalla cuccia uscì, a 4 zampe, una donna alla quale i poliziotti diedero circa 30 anni. Era nuda. Aveva un collare in acciaio al quale era fissata con un lucchetto una catena la cui altra estremità era fissata con altro lucchetto alla parete della casetta di legno.
    
    Non era lunghissima ma le consentiva di avere un minimo di agio per muoversi.
    
    Intimorita dagli agenti si avvicinò alle gambe di Franco guardandolo con lo sguardo di chi si scopre spiata dalla finestra durante un momento che viene considerato afferente alla propria sfera intima, sessuale.
    
    Il Padrone le diede una carezza tranquilla, volta a comunicarle che non avrebbe dovuto sentirsi in colpa di nulla e che la situazione andava affrontata con tranquillità.
    
    “Questi signori sono qui per te e stanno solo facendo il loro lavoro. Qualcuno ha segnalato la tua presenza in catene”.
    
    Anna baciò la mano all’uomo e chinò il viso a terra facendolo strisciare dalle ginocchia fino ai piedi come fosse una carezza.
    
    Il gesto confuse gli uomini dell’Ordine in quanto era incompatibile con un’ipotesi di costrizione, lasciando intendere il consenso.
    
    “Signora si alzi per cortesia. Signore, le tolga la catena”.
    
    Franco, che aveva preso le chiavi del lucchetto prima di uscire da casa, la liberò ma la ragazza rimase ferma.
    
    “Signora si alzi, è libera”.
    
    “Non voglio alzarmi. Lui è il mio Padrone ed io sono la sua cagna”.
    
    Un agente cercò di prenderla per un braccio ma la donna resistette.
    
    “Questo è il ...
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