1. L'uomo della palestra pt.3


    Data: 22/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: 21ennedotato, Fonte: Annunci69

    La mia ragazza fece delle storie quando le dissi che non sarei andato a cena da lei, ma fortunatamente è abbastanza propensa a perdonarmi e a stare a ciò che decido. L'aria della sera soffiava fresca sul mio viso mentre cercavo di immaginare come fosse la donna che aveva sposato quell'uomo che mi aveva scopato, sverginandomi.
    
    L'indirizzo era scritto sulle note del mio telefono, per sicurezza lo estrassi nuovamente dalla tasca e lo rilessi. Il cancello con il numero 23 era proprio davanti a me. Il citofono era singolo, senza nome, così lo premetti, un po' titubante. Sentii che dall'altra parte avevano tirato su la cornetta per rispondere ma, ad eccezione del ronzio metallico dell'apparecchio, non riuscii ad udire alcuna voce. Il cancello si aprì con uno scatto rumoroso.
    
    Lo attraversai e proseguii il mio cammino per il sentiero, circondato da due file di sassi che ne delimitavano l'inizio del giardino, il quale si allungava fino ad un portone rosso scuro. Era chiuso. Bussai con le nocche sulle dure assi di legno verniciate. La porta si aprì lentamente, cigolando, dall'altra parte vidi l'uomo. Alla sola vista sentii il mio sesso indurirsi leggermente e divenire più grande. La persona davanti a me era vestita con camicia e pantaloni eleganti, tutt'altra maniera rispetto a come ero ormai abituato a vederlo. I pantaloni gli stringevano leggermente sul cavallo, evidenziando la grande protuberanza che nascondeva in mezzo alle muscolose cosce. Non riuscivo più a trattenere la ...
    ... curiosità, fremevo all'idea di scoprire chi fosse quella donna fortunata che ogni notte poteva sentire quell'enorme membro dentro di lei. Mi accolse con un sorriso.
    
    «Ciao. Non ci siamo ancora presentati in tutto ciò che è successo. Io mi chiamo Gabriele.»
    
    Gabriele, un nome che in qualche modo mi eccitava. Non saprei spiegare il perché.
    
    «Io sono Luca.»
    
    Mi fece accomodare su una poltrona di pelle nera e mi offrì da bere.
    
    «Tua moglie dov'è?» chiesi curioso e un po' spaventato.
    
    «Sta tornando da lavoro, dovrebbe essere qui da un momento all'altro.
    
    Proprio in quell'istante la porta si aprì dietro di me, alle spalle della poltrona.
    
    «Scusa amore, ho fatto tardi, il mio studente ha voluto allungare di un'ora la lezione di recupero.» disse la voce della persona che non potevo vedere.
    
    In quel momento mi si gelò il sangue nelle vene ed un brivido mi scosse tutto il corpo. La conoscevo quella voce. Mi girai sapendo perfettamente chi avrei trovato davanti a me.
    
    «Professoressa, ma che sorpresa, non sapevo fosse lei la moglie di Gabriele.»
    
    La donna, la mia professoressa di diritto privato all'università, fu sorpresa quasi quanto me nel vedermi.
    
    «Lei è Luca, vero?» disse socchiudendo gli occhi come per inquadrarmi meglio.
    
    «Si, prof, ma mi dia del tu.» le dissi sorridendo.
    
    «Va bene Luca, ad una condizione, che anche tu mi dia del tu.»
    
    «Con piacere Giulia.» in tutto questo tempo Gabriele era rimasto immobile, con il bicchiere di birra in mano e la ...
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