Sukaranbo
Data: 18/06/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Evoman, Fonte: Annunci69
... essersi messa in moto perché ad ogni passo sento delle fitte piacevoli ed ho l’impressione che ‘lei’ non sia più secca come prima.
Cerco, mentre cammino per il corridoio, di far muovere un po’ i fianchi e allora sento la corda sfregare proprio in mezzo al sedere.
Mi sembra che piano piano entri dentro e penso al consiglio che mi ha dato qualcuno in questi giorni. Avrei potuto infilarci dentro un butt plug prima di indossare il sukaranbo.
Decido di mettermi le scarpe, per provare la camminata vera, perché so già che la prossima volta dovrò uscire.
Scelgo le scarpe più alte di tacco che possiedo, che non sono tanto alte poi, ma a me sembrano dei trampoli ed inizio a camminare per il corridoio.
In questa maniera, ad ogni passo ondeggio leggermente e la corda sfrega molto più efficacemente, sia dietro che avanti.
Ora si deve essere spostata, oppure è il clitoride che si è gonfiato, ma la corda lo prende in pieno e ad ogni passo è una fitta piacevole che mi attraversa mentre comincio a sentirmi veramente bagnata.
Nel frattempo anche i miei seni, le mie tettine che il mio ex tanto disprezzava, sembrano reagire e decidono di partecipare alla festa: mi sembrano più grandi (o forse no), ma sicuramente si sono fatte più dure ed i capezzoli si sono gonfiati. Mi sembra di vedere i ‘bozzetti’ premere da sotto sulla stoffa del vestito rosso.
Tengo le labbra serrate per non gridare, mentre le ondate di piacere si susseguono sempre più forti ed io prendo coraggio ...
... e cammino decisa, mettendo un piede avanti all’altro
Guardo l’orologio, è passata poco più di mezz’ora da quando mi sono infilata quest’aggeggio infernale e già sono al limite, non resisto più, torno in camera mia e mi siedo sul letto a gambe larghe.
Quando infilo la mano sotto la gonna mi rendo conto di essere fradicia. Sono così bagnata da avere le cosce completamente inzuppate.
Infilo due dita dentro, le premo sulla corda e comincio a massaggiarmi.
La corda, da ruvida si è fatta quasi morbida, forse perché la mia carne è così sensibilizzata o forse perché si è talmente inzuppata da aver smussato le sue asperità, ed io continuo, aumentando la pressione e la velocità del movimento.
Questo movimento ora allenta ora aumenta, la pressione praticata dalla corda in mezzo alle mie chiappe, effettuando una specie di ruvido massaggio sul mio ‘buchino’.
Lì, infatti sono asciutta e poi la corda deve aver allargato un po’ l’orifizio, non abituato a questo trattamento, trovandosi a contatto con una parte un po’ interna, normalmente non esposta.
Fa male, come quando mi ero legata le caviglie e il dolore dietro aumenta il piacere che mi sto procurando davanti.
La corda, la stessa corda, per una qualche strana alchimia, mi sta carezzando da una parte e frustando dall’altra, e, mentre penso questo, arriva.
Quasi mi mordo a sangue le labbra per non gridare, poi, mi ricordo che sono sola, a casa, in camera mia, e posso fare come mi pare, così libero tutto il mio ...