Interludi_La ciliegina di mia sorella
Data: 11/06/2020,
Categorie:
Hardcore,
Sesso di Gruppo
Tabù
Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster
... stomaco.
Una descrizione più accurata era dedicata alle inculate.
Era il rapporto sessuale che più le piaceva ed il suo stallone l’accontentava
molto volentieri soddisfacendola a pieno.
Raccontava che, spesso, mentre fotteva seduta sulla mazza dell’amico, si
sollevava, impugnava la varra e si portava la grossa cappella all’imbocco del
buco nero, quindi si lasciava andare in modo che lentamente ma inesorabilmente
il cazzo le penetrasse tra le chiappe, narrando la sensazione sublime che provava
quando la nerchia le riempiva lo sfintere.
Però a suo dire questa non era l’inculata che preferiva; l’apice della goduria
la raggiungeva alla pecorina, quando il suo ingroppatore la inchiappettava
affondandole dall’alto il randello nel culo fino ad allagarlo del suo sperma.
Si fermavano solo per riprendere le forze; durante tali pause, spesso, mia
madre andava in cucina a preparare del caffè e dei tramezzini.
Qualche volta tornando aveva trovato il suo maschione addormentato, ma aveva
un sistema dolcissimo ed infallibile per risvegliarlo; si stendeva sul letto
e cominciava a leccargli la punta dell’uccello, che, con il suo padrone ancora nel dormiveglia, si ingrossava lentamente
diventando il bastone duro che tanto piaceva avere in corpo a quella stronza della mia adorata mamma.
A volte, tralasciavano la colazione ricominciando a trombare alla grande.
Andando avanti nella lettura scoprii tutti i trucchi escogitati dalla ...
... troiona
per andare a farsi scopare, la zoccola, ad esempio, diceva a mio padre di recarsi
dalla sarta per farsi cucire dei vestiti e dopo tre o quattro sedute di misure,
leggi favolose montate, portava a casa degli abiti confezionati comprati in
negozio; per un periodo diceva di recarsi in un centro di estetica per fare dei
massaggi ed al ritorno annotava nel diario il lungo massaggio ai coglioni del
dottorino che si concludeva con la maschera di bellezza, fattagli dall’amico che
gli stendeva sul viso la sua calda sborra; un’altra volta si inventò una terapia per il mal di schiena, a base di iniezioni praticatele dal Truzzi nel suo laboratorio ma invece dell’ago, nel culo la stronza si infilava la dura mazza del dottorino.
La depravata confidava al suo caro diario tutte le più minime sensazioni che
provava prima, durante e dopo i furtivi amplessi, ed anche, come, con la scuola
di Angelo, aveva imparato a fare i bocchini, l’estasi che le procurava il bere
il denso nettare che le scaricava in gola il suo amante, le lunghe sgrillettate
solitarie pensando a quello che aveva fatto e fantasticando su quello che
avrebbe fatto con il suo dottor Truzzi.
La loro attrazione carnale era così forte che si cercavano continuamente, e
per potersi vedere il più spesso possibile mia madre s’inventò una vera passione
per il sempre detestato lavoro all’uncinetto in cui erano maestre le sorelle
di Angelo.
Questo diventò un ottimo motivo per recarsi, ...