Il compleanno
Data: 11/06/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Antolaro, Fonte: Annunci69
... noi.
Giriamo in lungo e in largo, poi mi sembra quasi naturale e spontaneo prenderle la man: il gesto è così naturale che lei non si sottrae e, quindi continuiamo il nostro giro con quel contatto che già mi fa sentire in paradiso.
Andiamo a pranzo in una trattoria; io mi siedo vicino a lei sempre mano nella mano, poi porto la sua mano sulla bocca e la bacio ripetutamente, infine mi avvicino alle sue labbra e la bacio.
Un bacio lungo e dolce che solo il cameriere, venuto per le ordinazioni, riesce ad interrompere.
Durante il pranzo, la mia mano si ferma timorosa sulla sua gamba, liscia e vellutata contemporaneamente.
Provo a guardare la sua reazione. Lei capisce i miei timori, mi sorride, si avvicina e mi bacia, posando contemporaneamente la sua mano sui miei pantaloni toccando proprio lì, dove trova il mio uccello non ancora al massimo.
“Cos’è ieri sera ti piacevo di più?” mi dice ridendo.
Coperto dalla tovaglia, faccio allora salire la mia mano fino alle mutandine che scosto; finalmente accarezzo la peluria che circonda il paradiso, poi con la mano cerco la porta e con un dito entro, trovandola già bagnata.
Vorrei prenderla lì subito, ma lei, più saggia di me, mi riporta alla realtà: qualcuno già ci guarda.
Pago il conto e scappiamo via cercando un vicolo non frequentato, ma è un rischio non conoscendo le regole di quel Paese: se ci vedesse qualcuno potremmo passare dei guai.
Ci baciamo comunque ed io, malgrado la sua opposizione, riesco a ...
... sbottonare un po’ la sua camicetta, incontrando subito le sue tette, poiché non porta reggiseno. Io ho già perso la
testa e sarei pronto a tutto, ma ancora una volta è lei a fare la saggia.
“No, non si può e poi io sono preoccupata per mio marito, vieni torniamo sulla nave.”
Gelato da queste parole provo ad oppormi, ma Giuliana sembra irremovibile, dicendo, giustamente, che è troppo pericoloso.
Tutto mogio la seguo sul taxi che ci condurrà a bordo e lei, forse per consolarmi, fa scivolare sulle nostre gambe uno scialle che ha comperato al mercatino, poi infila una mano, tira giù la zip dei miei pantaloni e prende a massaggiarmi l’uccello.
A questo punto al culmine dell’eccitazione, visto che è ancora presto, le propongo di ritornare alla trattoria di prima: ho visto che ha delle stanzette e potremmo starcene un po’ per i fatti nostri, senza destare scandalo, tanto lì non ci conosce nessuno.
Adesso è lei ad essere titubante. Insisto e, infine, lei decide di seguirmi.
Giunti alla trattoria, riusciamo a farci capire e, senza troppe domande, ci consegnano la chiave di una stanza.
Saliti su non le do neanche il tempo di posare la borsa.
La stringo subito a me, forse anche con troppo impeto.
Ci baciamo questa volta senza timori; poi le sbottono deciso la camicetta ed ammiro il suo seno che avevo a lungo immaginato.
Mi ci avvento baciandolo e tormentandole un capezzolo, poi mi inginocchio e le slaccio la gonna che dolcemente scivola ai suoi piedi, infine ...