1. A scuola di pissing (i parte)


    Data: 04/06/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: pollicino, Fonte: Annunci69

    ... esporre nuovamente il grosso clitoride che non aveva avuto ancora il tempo di recuperare le consuete dimensioni.
    
    Avevo una vescica da far paura tanto era gonfia… Quando non potei più trattenermi da orinare, scesi il prepuzio e "sparai" il getto caldo contro il suo bottoncino eccitato...
    
    Fu come una martellata, come una energica stimolazione manuale che durò per tutto il lungo tempo necessario a svuotarmi... Quel "idro-massaggio" sul punto più sensibile della patata, ebbe come risultato quello di sconquassare il corpo di Perla, e produrre uno dei più grandi orgasmi che avesse mai avuto.
    
    Ormai il letto era un lago... E come si dice: avevamo fatto 30, perché non farebbe anche 31?
    
    Ripresi a svuotare le mie budella, ma adesso diressi il getto verso le cosce, mentre lei se le massaggiava languidamente...
    
    La guardai negli occhi e le domandai:
    
    - "Hai goduto?".
    
    E lei, di rimando, placidamente, profferì una sola parola che diceva tutto:
    
    - "Tanto".
    
    Ma a Giorgia ancora non bastava: mi spostò con una gran manata, si piegò davanti all'amica, si allargò la vagina e riversò sulle tette della giovanotta il getto che proveniva potente da dentro di lei...
    
    Infine, stremati, ci accasciammo tutti e tre su quel letto che era ridotto a un campo di battaglia e ci addormentammo...
    
    8. Terzo giorno: la Fontana di Venere.
    
    Questo, è il gran giorno, il giorno in cui Perla diventerà “attiva”, protagonista a pieno titolo del gioco…
    
    Le stava piacendo tutto, e volle ...
    ... spingersi oltre i suoi limiti… già, ma quali? Sembrava proprio non averne…
    
    Così i “fratelli maiali” si inventarono un altro perfido “giochino”, a cui lei non seppe proprio dire di no.
    
    Come sempre, non le demmo tutte le spiegazioni del caso, fino in fondo, ma – come prima cosa – le chiedemmo di ingerire 8 litri d’acqua…
    
    Mentre si scolava la prima bottiglia da 1 litro e mezzo, io o Giorgia eravamo già pronti con un’altra piena, e così via fino a raggiungere il colmo…
    
    Più beveva e più la sensazione di pienezza aumentò, la vescica si colmò, finchè le parve che premesse pericolosamente sullo stomaco, con la spiacevole sensazione che tutti i suoi organi interni spingevano all’insù, fino ad saltarle fuori dalla bocca…
    
    Quando fu chiaro che non ce l’avrebbe fatta più a resistere, a fatica dalla cucina la conducemmo sul tavolo di legno della sala: ormai non c’era rimasta una stanza che avevamo risparmiato della gialla secrezione…
    
    La feci sdraiare li sopra, di schiena, e mia sorella le aprì le gambe in posizione ginecologica (in queste posizioni estreme, Giorgia era una vera maestra).
    
    Le domandò:
    
    - “Stai comoda?”.
    
    E lei:
    
    - “A parte che mi sento come se fossi incinta, si…”.
    
    Ridemmo… Poi, presi il mio posto in mezzo tra le sue cosce, “faccia a faccia” con quella patata che mostrava rapidissime e continue contrazioni per non orinare.
    
    Inoltre, la posizione assunta non era certo la migliore per cercare di trattenere ancora il contenuto.
    
    Iniziai a praticarle ...
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