1. Il prezzo della sottomissione (parte 2)


    Data: 30/05/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    LA STORIA
    
    Dopo il racconto di Franco e Giovanna, si misero a cercare il Padrone per Simona, convinti che non avrebbero fatto fatica alcuna vista la bellezza della donna.
    
    “Lo voglio molto più anziano di me, con una buona posizione sociale, porco e che mi usi a piacimento”.
    
    Era elettrizzata mentre raccontava questi particolari al marito, Giorgio.
    
    Lei ragionava con l’arroganza tipica della bella donna che, puntando sul solo rapporto sessuale, sa che può permettersi di scegliere, pensando all’uomo come strumento di piacere.
    
    Questo, ma ancora non lo sapeva, le sarebbe costato parecchio perchè aveva abbassato le difese, sopravvalutando sé stessa.
    
    Erano eccitati mentre ne parlavano ma, primo segnale, restarono in quello stato separatamente, ciascuno per sé, senza dare sfogo ad un atto sessuale che li unisse.
    
    In realtà questo non era il primo segnale di allarme, ma il secondo. Il primo era costituito proprio dalla ricerca senza avere indagato sulle motivazioni della stessa.
    
    Non cercavano di rafforzare la loro complicità, ma di dare una scossa ad una sorta di torpore del loro rapporto, al momento ancora latente che veniva percepito solo sottopelle.
    
    Non importa qui capire da cosa fosse dovuto quel torpore (sempre che questo sia il termine corretto). In questo punto della storia va colto quale dato oggettivo. Occorrerebbe andare troppo indietro per capirne la natura. Ciò che rileva è come il “problema” (che ancora non sapevano essere tale) venisse ...
    ... affrontato. Cercare una soluzione ad un problema non noto ma del quale si sente da lontano solo l’odore, seppure impercettibile, potrebbe generare complicazioni ulteriori che aggravano ciò che si vorrebbe risolvere.
    
    In una coppia i corpi sono due ma l’anima una sola. Il percorso dovrebbe essere congiunto e, quando ciò non accade, è segnale di qualche frizione.
    
    Non è facile accorgersene. Loro non vi riuscirono.
    
    Giorgio si masturbò il giorno dopo nel pensare a sua moglie, giovane e bella, inginocchiata davanti ad un uomo maturo, magari “panzamunito”.
    
    Simona no, non si masturbò perché trovò piacevole restare con quell’indefinito senso di eccitazione.
    
    Ridevano e commentavano assieme le risposte agli annunci che, ad un certo punto, iniziarono a leggere separatamente, ciascuno cercando il proprio piacere senza pensare a quello del partner.
    
    Ne sentirono alcuni al telefono, ma appariva evidente persino a loro, inesperti in questi “giochi”, che dall’altra parte del cavo vi era la forzatura di una sicurezza che non c’era.
    
    La sicurezza di sé ha un odore particolare, lo si sente anche attraverso strumenti tecnologici che dovrebbero togliere le sensazioni dell’olfatto.
    
    “Questo mi ispira fiducia”.
    
    Si trattava di Niccolò, col quale avevano scambiato un certo numero di mail.
    
    Non seppero perché non lo contattarono per primo, benché sin dall’inizio avesse fatto loro (a lei) bella impressione.
    
    Forse perché preferirono incontrare gli altri per capire le personalità dei ...
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