1. Cronache vere di una mamma modello – Nel letto del cornuto


    Data: 29/05/2020, Categorie: Cuckold Etero Autore: Mister_Pink, Fonte: RaccontiMilu

    ... fu sollevato. Dal pianterreno i rumori misteriosi, passi, oggetti che venivano spostati, trascinamenti strani, erano continuati a intervalli irregolari, ma fu solo quando sentì il grido tra l’arrabbiato e il frustrato di Minerva che ricominciò a respirare. “Guarda che casino hai combinato, fuori di qui” l’urlo che proveniva dal basso. Scese lentamente, già vestito, e la prima cosa che vide fu il culo di Minerva, impegnata a raccogliere qualcosa dal pavimento. “Quella dannata di Valchiria, è riuscita ad aprire la porta posteriore e ha fatto un disastro in cucina a caccia di cibo. Guarda qui, mi ha anche distrutto una statuina” si lamentò Minerva quando lo vide. “Cazzo, fossi sceso avrebbe fatto colazione con me – rispose lui -. Già me li immagino i titoli sui giornali: Amante sbranato da un rottweiler mentre lei porta i figli a scuola. Proprio una bella morte. Soprattutto non capivo chi cavolo ci fosse in casa, adesso scusa ma devo scappare in bagno”. E via di corsa mentre Minerva piangeva per le risate.
    
    “Ecco, queste ti rimetteranno in forma” gli disse quando tornò da basso pochi minuti dopo, porgendogli due uova. “Produzione casalinga. No, idiota, non le ho fatte io. Vuoi un caffè?” Mentre lui tornava bambino, il bianco separato dai tuorli ricoperti da una montagna di zucchero e via a sbattere le uova fino a produrre una crema deliziosamente morbida, lei iniziò a preparare il caffè. “Aspetta, ora facciamo pubblicità al caffè Minerva, il più buono che ci sia. Togli la ...
    ... gonna e siediti qui sul bancone”. Lo spettacolo che gli apparve davanti agli occhi gli provocò una immediata erezione. Vestita solo di un corpetto nero di rete, le calze, anche loro a rete, ricamate nella parte superiore e unite al corpetto (“Si chiama bodystocking” gli sorrise maliziosa), Minerva allargò le gambe, mostrandogli quella figa dalle labbra carnose e pronunciate che lui adorava succhiare. Quindi prese una tazzina e la sistemò sul ripiano tra le gambe. “Credi che potrei avere molti clienti?” gli disse, mentre lui le scattava qualche foto. Intimandole di restare ferma in quella posizione, cominciò poi ad accarezzarla, giocando con il clitoride, infilando prima un dito, poi due nella figa, mentre il respiro di Minerva cambiava di intensità. “Mi è sempre piaciuto il tuo gusto”, la guardò negli occhi portandosi alla bocca le dita.
    
    Spostò la tazzina, la sollevò fino al bordo del bancone, si inchinò e cominciò a leccarla a fondo, strappandole gemiti sempre più forti. Nell’alternanza di colpi di lingua sul clitoride, labbra succhiate e aspirate in bocca, baci famelici sulle cosce, piccoli morsi al bottoncino magico, penetrazioni con la lingua nella figa sempre più calda e bagnata, non ci volle molto perché Minerva raggiungesse l’orgasmo, le gambe a scattare impazzite fino a imprigionargli la testa. “Cazzo, tremo tutta, guarda. Non mi è mai successo…” quasi bisbigliò mentre con le mani si aggrappava al piano, i capelli a nasconderle parzialmente la faccia.
    
    “Adesso tocca ...