Celebrazione minuziosa
Data: 24/05/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... dando retta a chi mi sconsigliava quei lunghi bagni di sole oltremisura, giacché li presi a cuor leggero e con imprudenza. Tanto e vero che adesso devo prendere il sole a rate: ebbene sì, adesso però l’esperienza dei quasi quarant’anni conterà e varrà pure qualche cosa, perché tu a letto sei quanto di meglio io potessi trovare, diciamo che occupi conquistando il secondo posto nella mia classifica personale.
Adesso che cosa fai? Dormi o che cosa, accidenti che tenda da campo vedo amore mio snello, dai, vai, prova a giocarci, macché, ti rimetti a dormire, dimmi una cosa, ma l’articolo non t’interessa? A me sì però, eccome, adesso ritorno a letto e vedrai che ti sveglio per bene mio finto bello addormentato. Eccomi, tolgo la maglietta e m’attacco a te strofinandomi contro la tua coscia, perché questo è un vigoroso affare che ti fa impazzire facendo andare in orbita pure me, tanto che se insisto troppo c’è l’azzardo e anche il rischio che sprechi un orgasmo in solitudine. Dall’odore che percepisco sotto queste lenzuola siamo in piena carica, in assalto di sesso. Quest’odore è in realtà il profumo della vita, classificato come castigo e pena, per coloro che non lo sanno riconoscere o peggio ne rimangono disgustati e perfino stomacati, per il fatto che non sanno che cosa sprecano né che cosa si perdono. Tu non ti muovi né parli, visto che soltanto la tua rigidità avvalora dimostrando che sei presente e voglioso, allora io t’accarezzo, t’accontento, ti ...
... soddisfo e te lo prendo in bocca. Che bella sensazione elevata e sublime è la tua carne calda che profuma ancora di sonno e di notte, mentre faccio scivolare la mano su e giù lungo l’asta da lì dove esce il seme, il così designato nettare della vita. Mi piace anche accarezzarti i gioielli come li chiamiamo in maniera affettuosa, riconoscere e sentire sul palmo della mano il loro peso, tanto che all’improvviso scendo con la bocca per leccarteli, intanto che tu gemendo mi sussurri:
‘Sì amore, che piacere. Dai ancora, non smettere, continua così, non fermarti’.
Allora sei sveglio, sennonché fingevi. Adesso io spero proprio che tu cominci a parlare, perché sai quanto mi piace sentirmi dire le oscenità e le porcherie proprie di certi momenti, in quanto le trovo amabili, coinvolgenti, lascive e stuzzicanti. Torno a prenderti in bocca rallentando i movimenti perché me ne accorgo, dato che il tuo orgasmo è prossimo, ormai vicino. Mostrare e rappresentare che cosa provo quando le tue labbra e la tua bocca mi succhiano con tanto impegno e bravura è pressoché impossibile, perché c’è una grande differenza tra te e le altre donne: tu non ti limiti a leccare, succhiare, strofinare, ma è come se tu m’entrassi all’interno con la lingua, proprio dentro, anzi profondamente, per risucchiarne il seme direttamente dai canali, per far gonfiare il mio sesso con il tuo calore umido. Adesso per favore però rallenta, perché sono al livello di guardia, il piacere è ...