1. Le sante mogli 4


    Data: 23/05/2020, Categorie: Cuckold Autore: troy2, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’ingrato compito di fotografare, avrebbe provato a soddisfare sgrillettandosi. Ma il dovere è dovere, aveva pensato, ed avrebbe potuto dimostrare al figlio che quello che pensava della nuora era vero, senza possibilità di errore. Quanto l’aveva invidiata, quando il cazzo del prete (ma sti preti che cazzo hanno tutti quanti, aveva pensato, ricordando il magnifico attrezzo di don Vittorio) era sprofondato, una volta di più, nella fica di lei, che, urlando, aveva squirtato così tanto da essere visibile nell’ennesima foto. Ma che puttana che era, sua nuora! Proprio come aveva capito lei al primo sguardo. Tra troie si riconosce, pensò, ricordando quanto lo era stata lei e quanto cornuto avesse reso suo marito, senza che lui si rendesse mai conto di nulla. Che dolce formicolio tra le gambe! Quanto avrebbe voluto uscire ed unirsi a loro! La sua mente, ora, era immersa in pensieri peccaminosi, che la ringiovanivano di venti anni almeno. Un tonfo sordo sul muro la riportò alla realtà. Guardò lo schermo del telefonino: inquadrava solo un capezzolo di Milena in primissimo piano. Don Flavio l’aveva sbattuta sul muro, lì, ad un passo da lei ed ora, probabilmente, la stava nuovamente sodomizzando. Sentiva i gemiti sordi di Milena ed i rantolii di lui, ma poteva solo immaginare la scena: erano troppo vicini perché l’inquadratura potesse essere completa. Mise il telefonino nella tasca della giacca e finalmente poté accarezzarsi la fica in fiamme. Le bastarono pochi attimi per ...
    ... raggiungere un orgasmo che, probabilmente, sarebbe arrivato comunque per l’enorme eccitazione. Dovette soffocare nella gola l’urlo che le partiva dal basso ventre. Capii che non poteva più stare lì, che doveva andarsene prima di tradirsi. D’altronde aveva una quantità enorme di foto da mostrare a suo figlio. Avrebbe anticipato Milena e le avrebbe preparato una bella sorpresa nel momento in cui fosse rientrata a casa. Ed ora era lì ad attenderla ed ad ascoltare suo figlio, mentre le sue convinzioni, la sua determinazione si smorzavano, come una candela che abbia già arso troppo a lungo sotto la pioggia. Guardò il telefono e poi guardò il figlio, proprio mentre lui, ancora una volta, le diceva di aver sposato una santa. Ripose il cellulare nella tasca da cui era uscito: in fondo, quel figlio così ingenuo, le corna se le meritava, proprio come quel coglione di suo padre e che la storia continui.
    
    In quell’attimo si aprì la porta e Milena entrò. Matilde guardò il look dimesso e casto: il tailleur grigio con la gonna appena sopra al ginocchio e la giacca abbottonata, come pure abbottonata fino al collo era la camicia sotto, gli occhiali spessi un po’ retrò ed il trucco appena appena accennato. Le sorrise e la nuora ricambiò il sorriso, abbassando leggermente lo sguardo. Matilde le si avvicinò e la abbracciò: “Ciao, Milena! È bello vederti così serena ed in pace col mondo: qualunque cosa sia, a renderti così beata, non rinunciarci mai!” La baciò sulla fronte e poi baciò il figlio, ...