1. Fare di necessità virtù – parte ii


    Data: 20/05/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Aquarius, Fonte: Annunci69

    ... capito i gusti raffinati e particolari dell’uomo che non riscontrava certo nei suoi coetanei, disse prontamente:
    
    “Ma certo!.... Dai mettimelo dove vuoi!”
    
    Così lui cominciò a spalmare il gelato con il cucchiaino sulle tette e sulla fighetta della giovane e quindi lo leccò avidamente fino a ripulirlo tutto, dicendo:
    
    “Che buono il gelato così! ... Meglio che dal cono...”
    
    A Rebecca piacque assai sentire il fresco del gelato su di lei e le passate di lingua di quell’abile amante, tant’è che poi volle farlo anche lei alla madre.
    
    “Mamma, me lo fai fare su di te?... Vedrai che ti piacerà!”
    
    “Certo che mi piace, l’ho già fatto con lui... Dai, accomodati pure!”
    
    Così Rebecca spalmò il gelato e si mise subito a lappare la vulva e il seno materno, soffermandosi sui capezzoli eretti.
    
    “Oh mamma... che gusto leccarti così....Mmm.... hai dei capezzoli stupendi, così sviluppati e turgidi... mi piacerebbe tanto averli come i tuoi...”
    
    “Ma tu hai già un seno bellissimo così com’è... Grazie per le tue attenzioni... adesso, vai pure da Mauro che vuole continuare con te!”
    
    Intervenne quindi l’uomo che disse: “Si Rebecca... infatti vorrei metterti il gelato anche sul buchino posteriore per leccarlo ben benino così lo prepariamo.... per poi continuare in altro modo...”
    
    La ragazza, capendo le intenzioni finali dell’uomo, rispose:
    
    “Ma certo... sono pronta!... Anche il mio culetto vuole la sua parte!” mettendosi a pecorina sul letto
    
    ed offrendo la vista del suo ...
    ... culetto dalla forma perfetta alle attenzioni di Mauro.
    
    Il quale con il cucchiaino riempì di gelato quel piccolo orifizio, facendole provare una sensazione di frescura, e quindi vi si avventò per leccarlo a fondo.
    
    Una volta ripulito il foro di entrata, lo lubrificò abbondantemente; quindi fece leccare e insalivare l’uccello da Ludovica, poi appoggiò il glande e iniziò a spingere delicatamente.
    
    Lo sfintere della ragazza era certo molto più stretto di quello della madre, ma piano piano cominciò a dilatarsi sotto la spinta lenta ma costante di Mauro, da esperto inculatore qual’era.
    
    Anche Ludovica seguiva l’operazione con attenzione e partecipazione, tenendo la mano della figlia.
    
    Oramai voleva anche lei che la ragazza fosse sodomizzata fino in fondo, e disse:
    
    “Dai Mauro... incula la mia bambina come si deve... ma con delicatezza... ancora li ne sono passati pochi...”
    
    Lui sentiva le pareti anali avvolgere strettamente il suo grosso uccello, ma continuò imperterrito senza però affondare colpi troppo potenti.
    
    A Rebecca comunque piaceva farsi possedere analmente; aveva visto come la madre lo prendesse in culo agevolmente e nel subconscio lei non voleva essere da meno.
    
    Quel poderoso cazzo in culo la eccitava molto e sentiva che a ogni colpo le corrispondeva una contrazione vaginale.
    
    “Oh sì... dai Mauro... continua a incularmi che mi sto abituando... mmm.... voglio sentirlo tutto.... dai che mi fai venire ancora....”
    
    Infatti poco dopo, una spinta più decisa ...
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