Le punture
Data: 13/05/2020,
Categorie:
Feticismo
Autore: Em, Fonte: EroticiRacconti
Serena da un po' di tempo stava male, aveva un po' di febbre, raffreddore, tosse e dolori dietro alle spalle. Fece delle analisi e sua madre andò per lei a portarle alla dottoressa, la diagnosi arrivò lapidaria: "Signora, sua figlia ha la polmonite!" La madre di Serena rimase scioccata, non se lo aspettava, chiese allora quale fosse la cura. La dottoressa incrociando le mani davanti al petto e allargandole esclamò: "Punture!" Quindi doveva dire a sua figlia di quello che aveva e della cura.
Serena era una ragazza di 20 anni, ma sembrava più piccola per via della sua scarsa statura e del fatto che fisicamente era rotondetta, aveva qualche kilo in più, però era una ragazza molto carina, col viso paffutello, i capelli biondi e gli occhi azzurri; anche la voce un po' da bambina contribuiva a farla passare per un'adolescente.
La mamma invece era una donna sulla 40ina di statura media, un po' robusta, con fianchi un po' grossi, polpacci e caviglie grossi, capelli biondi ricci lunghi fino al collo.
Tornata a casa le disse: "Serena, purtroppo hai la polmonite, per questo che stai così male". Serena rimase di stucco e disse: "Che cura mi ha dato?" E la mamma le rispose: "Serena, non dire niente, non piangere... più tardi viene Sara... ti dobbiamo fare le punture!" Serena si sentì le gambe cedere, però doveva farsi forza e farle. La madre si sedette sul divano e le disse: "Quindi, mamma ti abbassa calzoni, mutandine, tu ti metti così docile docile sulle gambe di mamma ...
... (facendo cenno con le mani sulle sue gambe) e Sara te le fa". Sara era un'amica, anche lei una quarantina d'anni, non molto alta, fisico snello, abbastanza carina, capelli castani corti, occhiali. Serena domandò: "Allora mi dovete fare le punture?" E la mamma rispose evasivamente e dolcemente: "Sì, sì".
Iniziarono queste punture di penicillina, ma la polmonite era resistente e diminuiva lentamente. Erano arrivati a 20 punture, il sedere di Serena era messo male, era pieno di lividi, di piccoli capillari in rilievo vicino ai lividi, di piccoli puntini lasciati dall'ago ed era gonfio; sedersi le faceva male. Sua mamma non le aveva mai detto nulla, e lei non le chiedeva nulla, sperava che il discorso non uscisse mai, era abbattuta da questo, non vedeva l'ora che quella tortura finisse, si sentiva sfigata e demoralizzata. Dopo tre settimane di punture, a forza di bucare il sedere, non c'era più spazio per le nuove punture, così Sara doveva fargliele sulle altre e questo le rendeva più dolorose. Un tardo pomeriggio sua madre era al telefono con un'amica, Serena era poco distante, e il discorso cadde su come stesse Serena. La mamma le disse che le stavano facendo ancora le punture; Serena non seppe cosa disse l'amica di sua madre dall'altra parte al telefono, però sentì sua madre esclamare: "Ah sì!! Che c'ha!!!" Subito sospettò che stessero parlando del suo sedere, pieno di lividi e di punture e questo la fece sentire frustrata e abbattuta. Passò un'oretta e arrivò l'ora della puntura, ...