Due prigionieri – Una storia porno fantasy
Data: 03/05/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: NuovoMenestrello, Fonte: RaccontiMilu
... mentre al suo interno lo carezzava con la lingua. Le piaceva anche indugiare sul buchino in punta, spingere con la lingua come se potesse penetrarlo. Intanto il rumore della saliva e del succhiare iniziò ad essere sempre più alto così come i mugugni di piacere di Gustavo, ma sempre coperti da applausi e urla di giubilo. Tea si staccò per un’attimo dal suo pompino senza smettere di masturbarlo con la mano. – Ora ti faccio sborrare pure l’anima – disse guardando Gustavo negli occhi. Quindi calò nuovamente sul cazzo incrementando la velocità e i movimenti. Con l’altra mano gli massaggiava i testicoli. – Evviva! – urlava il popolo. – SIII! – urlava Gustavo. – Evviva l’Imperatrice – sempre il popolo. – Che bello! – ancora Gustavo. – Preghiamo – proclamo il Chierico Massimo sull’altare imponendo il silenzio a tutta la platea. – Sto sborrando! – urlò invece Gustavo nel silenzio totale della Cattedrale – Sto sborrando! Tutti si voltarono a guardarlo e lì, con migliaia di occhi puntati addosso, compresi quelli dell’Imperatrice e del Chierico Massimo, il cazzo di Gustavo iniziò a gonfiarsi e pulsare, lasciando che fiotti e fiotti di sperma si riversassero nella bocca di Tea. Uno, due, tre, quattro… sembrava non finire mai. Quando ebbe finito la ragazza si ritrovò con la bocca così piena di seme che le sue guance ne erano gonfie. Si alzò in piedi, insieme a Gustavo, guardando la folla che li fissava sconvolti. Lui ancora col pantalone mezzo abbassato e con il pene che grondava saliva ...
... e sperma. Lei con le guance gonfie di sperma. Fece appena in tempo a degluttire. – A morte! – urlò qualcuno dall’altra parte della sala. – Esagerati! – disse l’Imperatrice con un sorriso – Ho un’idea molto più divertente.
Gustavo e Tea erano rinchiusi nelle segrete del Castello Imperiale da quasi un mese, nella stessa cella. Lui pendeva dal soffitto, al centro, incatenato per i polsi. Pensava così in alto che i suoi piedi erano ben distanti dal pavimento. Non indossava pantaloni e il suo bacino era alto fino all’altezza del viso di Tea, non a caso. Lei invece aveva le mani incatenate dietro la schiena ma era libera di muoversi nella cella. L’Imperatrice aveva ordinato che fossero prigionieri finché lui non avesse sborrato. Facile no? Eppure erano lì rinchiusi da quasi un mese nonostante la bocca esperta e capace di Tea fosse perfettamente all’altezza del pene di lui, pronta a succhiarlo come sapeva fare per fargli svuotare i testicoli. Il motivo era che il membro di Gustavo era bloccato in una stretta gabbia che glielo bloccava completamente impedendogli l’erezione. Tra le piccole sbarre della gabbietta c’era sufficiente spazio solo per qualche passaggio di lingua, ma di certo un pompino era impossibile. Questo aveva in effetti fatto Tea fin dal primo giorno, leccando avidamente tra le sbarre della gabbietta, leccandogli e succhiandogli i testicoli, passando la lingua con lussuria sul perineo e finanche indugiando sull’ano. L’unica cosa che era riuscita ad ottenere erano ...