1. Un ricordo estivo


    Data: 02/05/2020, Categorie: Feticismo Voyeur Maturo Autore: LorenzoEros, Fonte: xHamster

    ... reggerle la borsetta. Apre la porta ed effettivamente noto che la chiusura è rotta. Saranno rotte anche tutte le altre? Mi domando e mi prende curiosità di verificare, ma mi arresto poiché non sia mai cosa mi aspetta dietro la porta; potrei finire per essere scambiato per un maniaco.
    
    Si sentono i rumori delle vesti di mia zia, poi il suono dell’acqua che scende in disordine. Fortunati noi uomini che possiamo almeno prendere la mira ed attutire il rumore sulla ceramica.
    
    Finito il rumore sento la sua voce occorre oltre la porta che ci separa…
    
    – Lorenzo? Nella borsetta dovrebbero esserci dei fazzolettini, passamene uno… –
    
    Apro la chiusura a cerniera e prendo a frugare oltre il costume, facendomi varco tra il lucida labbra, gli specchietti, dei bigliettini, il portafoglio, cellulare… c’è di tutto… ed ecco che finalmente trovo uno scompartimento dove è situato un pacchetto di clinex. Apro il pacchetto e sorreggendo tutto il resto nell’altra mano, dischiudo leggermente la porta cercando di far passare solo il braccio con il fazzoletto…
    
    – …ma cosa fai!? –
    
    esclama deridendo.
    
    – ma come cosa faccio? Non mi hai detto di passarti un fazzoletto –
    
    – Sì, appunto, ma se non entri non ci arrivo. –
    
    Ritiro il braccio, come fosse una proboscide acrobaticamente allungata per raggiungerla. Apro la maniglia ed entro.
    
    – …Chiudi la porta e tienila da dentro così non entra nessuno e dai qui… –
    
    Allunga una mano e prende il fazzoletto che riesce ora a raggiungere ...
    ... perfettamente.
    
    Sto per dirle che non mi sembra il caso di rimanere li, ma so che poi mi direbbe scocciata frasi che conosco già a memoria: che faccio troppe storie, che io non sono un estraneo, che sono suo nipote e lei non si vergogna di suo nipote. Allora sto zitto e lei difatti si comporta non curante con disinvoltura, come se non esistessi.
    
    E’seduta sulla tazza coperta da uno di quelle carte copriwater monouso, ma il sostegno della carta igienica ha solo un cartoncino spoglio.
    
    Si cala ancora un po’ lo slip di pizzo che rimane sostenuto dai fianchi larghi ed impigliato tra le cosce leggermente divaricate; si alza leggermente con impazienza, sorreggendo con l’altro braccio la gonna bianca che tenta di cadere. Da ancora qualche strattonata allo slip con la mano che tiene il fazzoletto ma sembra sia impigliato in qualcosa…
    
    – Aiuto…–
    
    dice come un intercalare a cui non do importanza, ma poi aggiunge – Ma mi vuoi aiutare…!? – e sbuffa quasi scocciata.
    
    – Stai calma…–
    
    mi avvicino, lasciando la maniglia della porta e continuando a sorreggere fazzoletti e borsetta con l’altra mano come un acrobata.
    
    Afferro lo slip imprigionato e portando la mano sotto il margine ultimo della gonna, mi accorgo che si è fermato sullo spigolo di un reggicalze. Lo libero e lo abbasso con un movimento rapido per tornare prontamente al mio ruolo di guardiano della porta. Anna passa il fazzoletto bianco tra le cosce verso il buio dell’inguine e l’ombra della gonna che ondeggia sulle cosce. ...