1. Beyond the White. Indian target


    Data: 01/05/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... giapponese fece un cenno di assenso. -Neroko Tsubikome guiderà il gruppo di recupero. Ho gli altri già pronti.-, disse. -Bene. Ora passiamo al piano operativo.-, disse Shaibat.
    
    In un’altra zona del Kerala, un uomo guardava i suoi sottoposti. L’uomo esibiva un gonfiore anomalo alla mandibola, frutto del recentissimo pestaggio. La donna in compenso non aveva più il viso chiazzato da quella malattia delle pelle. -Quindi mi state dicendo che la turista era parecchio brava a battersi. Troppo consapevole per essere solo una turista. È possibile che siano agenti americani?-, chiese. I due rimasero muti. Sapevano quando parlare e quando non. -È un bel problema. Sanjar Tah arriverà tra breve. Non abbiamo bisogno di questi turisti…-, disse l’uomo. Si accese una sigaretta. -Potremmo metterli fuori causa.-, la donna aveva volontariamente usato parole vaghe. -No. Se sono agenti l’America ci darà rogne. E se non lo sono… l’America ci darà rogne.-, escluse il capo. C’erano altri. Gente armata. Pistole e mitragliette appena visibili in penombra. -Pensi siano qui per Tah?-, chiese la donna. L’altro non parlava. Ma era normale: non parlava quasi mai. Era un taciturno. Uno dei motivi per cui l’uomo l’aveva reclutato.
    
    -Non è da escludere. Se fosse così, forse potrebbero persino sistemare la cosa al posto nostro, ma non esiste che li lasceremo fare. È probabile che anche loro prevedano di colpire a Thiruvananthapuram. Non sapendo cosa intendano fare, sarà meglio inviare qualcuno sul ...
    ... posto.-, gli occhi dell’uomo seduto non lasciarono per un istante il viso della donna. Un ordine così esplicito da non abbisognare parole.
    
    A riunione finita, l’uomo tornò nella sua stanza. Osservò il letto. Aveva realmente voglia di dormire, pur sapendo già che l’umidità della notte lo avrebbe tenuto sveglio nonostante i migliori sforzi del ventilatore installato sul soffitto? Guardò dalla finestra. Le vie ora erano quasi deserte. Fatto salvo qualche passante e l’occasionale rickshaw motorizzato, non c’era nessuno in strada. Un panorama quieto, diametralmente opposto a quello del giorno. L’uomo sedette sul pavimento in seiza, seduto sui talloni alla maniera giapponese. Espirò. Via l’aria cattiva con i suoi demoni. Attendeva nel silenzio, centrato, che il tempo passasse. Sentì qualcuno bussare. Andò ad aprire, tendendo un coltello nel pugno. Se i loro pedinatori fossero riusciti, malgrado tutto, a trovarli… -Qi, sono Nô. Apri.-, disse la voce della giapponese. L’uomo si rilassò. Il suo nome non era Qi, quel nome l’aveva scelto tempo prima, per poter compiere una missione che l’aveva portato in collisione con il Consiglio dei Sedici. Anni prima. Aprì. Nô, avvolta in una camicetta e pantaloncini tipici da turista americana entrò, rapida come un battito di ciglia e altrettanto furtiva. L’uomo si domandò perché fosse lì, ipotizzò che volesse condividere un istante di tenerezza, cosa che probabilmente voleva fare da quell’unico momento di passione condiviso nelle Filippine, durante la ...
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