016 ragadi. brutalismi e sentimento
Data: 30/04/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... sfiorare la ghiaia. Stavo riversa con la schiena sui rami, così, a cessa, con le gambe all’aria e fottuto dal mio lui.
Provavo un dolore atroce ma bellissimo, provai un tormento come quello delle sane deiezioni trattenute, come quando ti scappa la cacarella per l'appunto e il bagno è occupato. Lacrime agli occhi, brividi e lacrime.
Ma lui un cazzo. Lui mi sbatteva le trippe e basta.
E io gemevo, sciancata, e con le caviglie prese dalle sue mani.
Il mio pisellino sbatteva moscio tra le cosce, ma schizzavano nell’aria le gocce del mio precum.
Squartata d’amore stavo.
Fu così che le mie mani afferrarono i fianchi del mio lui che mi sbatteva profondamente.
Poi tra i singulti - vedi come parlo - le mie mani raggiunsero le sue braccia nervose, accarezzarono i sui suoi deltoidi sudati, e poi le mie dita si unirono dietro la sua nuca.
Premetti la sua nuca per avvicinarlo a me, e supplicai di baciarmi mostrandogli vibrante il mio labbro inferiore.
Lui parve voltarsi dall’altra parte ma seguitava a spolparmi viva.
Ma io insistetti ed ecco che… ecco che pose le sue labbra sulle mie, fu bellissimo, io chiusi gli occhi…
Un rutto. Un altro.
Tè guarda tè, al brucio.
Un ruggito, ma che ti devo dire, un boato da urlo. Un quarto d’ora buona eh, un rutto così spaventoso che mi spettinai seduta stante da parere Maria Teresa Ruta dopo la trasmissione.
Ma l’uomo che ti ama, se uomo vero, non ti bacia. No. Ti fotte, ti rutta e tu zitta, tu zitta devi ...
... stare, e tieniti la cacarella.
Eh si. L’omo è omo. O già.
L’omo non parla.
No.
Rutta. Al più, Scuregia.
Fu in quegli istanti, proprio nel pieno della ruttata atroce, che fummo sorpresi dagli uomini del clan, che nel buio si facevano strada tra gli arbusti scendendo dall’argine e con le torce in mano.
Fummo percossi da alcuni di loro. Io sinceramente fui brutalizzata letteralmente.
Mi ero già staccata dal cazzo, e cercai di rotolare via, e mi lanciarono tante tavelle in laterizio, e pezzi di water sparsi qua e là.
Ricordo che ebbero persino l’ardire di scaraventarmi addosso un intero bidet.
Io a quella gente lì, non tutti ma la maggior parte, avevo succhiato il cazzo per mesi.
E mo’ come se tra me e loro non ci fosse stato nulla.
In quella baldoria, come glie lo spiegavamo che non era un bacio ma una variante sensuale del bacio, ossia una ruttata?
Corsi come una pazza verso l’acqua strillando come una soprana, ma per schivare ogni oggetto lanciatomi contro, dovetti tuffarmi proprio dove c’era il getto dei liquami della cloacona.
La grande Milano eh, opulenta.
Ma quanto caca sta Milano.
Ad ogni modo declassarono il mio ragazzo dalla gerarchia del campo. O già.
Credo che lui abbia tentato di spiegare che non si trattasse di un bacio sentimentale, ma di una ruttata pazzesca.
Ma niente. Fu messo da parte, allontanato dalle spedizioni in città tacciandolo persino come “corvoadă”.
Ricchione, nella loro lingua.
Da allora il mio ...