Piccoli incontri casuali
Data: 26/04/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Asteroide1962, Fonte: Annunci69
Vera guidava veloce la macchina sulle salite che da Padola portano al Passo di Monte Croce, la strada stretta, le curve cieche e la concentrazione necessaria alla guida le tenevano la testa occupata e le impedivano di pensare a quello stronzo di suo marito.
Lei, una donna di 50 anni che non dimostra, fisico tonico, curata, imprenditrice di successo, tradita con una puttana, no, non la classificava tra le puttane perché l’aveva conosciuta e aveva capito quanto quella donna fosse una nullità nei suoi confronti ma quello stronzo, si lui è uno stronzo, l’aveva messa incinta.
Presa dalla rabbia, dopo l’ennesima discussione del giorno prima ed approfittando del periodo Pasquale, aveva chiamato quell’albergo di Dobbiaco dove di solito trascorrevano le vacanze invernali ed aveva prenotato, a nome e con la carta di credito dello stronzo, una suite per il weekend.
A mano a mano che saliva i colori primaverili, più marcati nel fondovalle, lasciavano spazio ad un paesaggio ancora immerso nella neve, caduta copiosa e complice la Pasqua che cadeva a fine Marzo dava ancora la possibilità agli appassionati di sci di godersi quelle lunghe giornate.
Arrivata sul passo guardò l’orologio, l’una era passata da poco e scendendo verso Moso si ricordò di un ristorante tipico, lo chiamò per essere sicura che ci fosse posto e annuncio che nel giro di mezz’ora sarebbe stata lì.
Entrò nel locale e più di qualche uomo si girò, vestita con un maglione chiaro di cachemire, i pantaloni ...
... Burberry, timberland ai piedi, un cappotto color cammello in cachemire ed un Borsalino in tinta in testa era la modella che-non-ti-aspetti che entrava dalla porta di un ristorante chic si ma non esclusivo.
“Buongiorno Signora, oggi è sola?” le chiese la proprietaria vestita con un “dindrl”, il loro abito tradizionale, e con quell’accento che tradiva la sua abitudine a parlare in tedesco piuttosto che in italiano, due fattori che mixati con la bellezza propria della donna la rendevano particolarmente sensuale.
“Si, oggi si.” “Le dispiace se la siedo al tavolo con un’altra persona?” Le chiese e Lei pensò a quell’usanza tipica dei paesi germanofoni: occupare tutti i posti anche se i commensali non si conoscono. Apprezzò la gentilezza della proprietaria, non tutti i ristoratori avevano l’accortezza di chiedere, e ringraziando pensò che un po’ di sana conversazione avrebbe sviato la sua mente dai pensieri e, seguendola si avviò al tavolo.
Le fece piacere notare che al tavolo destinatole era seduta una donna, vestita con indumenti tecnici aveva un viso ovale e capelli appena due dita sopra le spalle stretti da una fascetta con il marchio di una nota marca sportiva.
In piedi a fianco del tavolo si presentò e si scusò prima di sedersi.
La donna si presentò come Luciana e dopo alcuni convenevoli su cibo e sul locale Vera le chiese se fosse un’escursionista.
“No, faccio sci di fondo. Ho iniziato pochi anni fa, mi piace perché sono lontana dai rumori tipici dello sci, vedo ...