Una vita una storia - presa di coscienza
Data: 21/04/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Numeroprimo encore, Fonte: EroticiRacconti
... tutto questo potere su di me, avesse deciso di mostrarmi a qualche collega. Volevo e non volevo sapere
- e cosa é successo?
- ho chiuso la porta a chiave e girato le tendine, e mi sono rimessa a guardarti parlare. Bellissimo e mio, e avrei voluto sentire la tua voce dirmi quanto mi desideri
- e poi?
- poi mi sono infilata una mano sotto la gonna e ho scostato il perizoma
L'inguine mi lanciava dolorosi segni di allerta. Le misi una mano sulla spalla e l'altra sul ginocchio che si era sollevato, mentre le sua era scivolata verso il pube fino a coprirlo. Mi chinai per baciarla ma lei girò il viso verso lo schienale. Mi accontentai del collo che mi offrì
- ti desidero da sempre, da prima di conoscerti, e ora sono tuo
Emise un gemito mentre il ventre le si contraeva. Mi sollevai nuovamente per osservarla. Le sue dita si muovevano tra le sue cosce, e con l'altra mano si stava accarezzando il petto da sopra la canotta
- e poi? Sei venuta?
- si, 2... - un sospiro la interruppe - ancora
- posso aiutarti?
La mia mano aveva lasciato il ginocchio per raggiungere la sua
- no. Sto per...
Venne, contraendo gli addominali come un dolore improvviso e lancinante, sollevando la testa con gli occhi chiusi e la bocca aperta in un grido silenzioso. Impotente davanti a quello spettacolo grandioso le misi una mano dietro la nuca per darle sostegno e tentai nuovamente di avvicinarmi alla sua bocca e baciarne l'angolo.
- Sei la mia padrona bellissima. Ti ...
... amo
Reclinò la testa sul mio avambraccio mentre si riprendeva, con un sorriso appagato a incresparle le labbra carnose
- anche io ti amo, lo sai vero?
- lo spero - risposi con un sorriso. Silvia apri gli occhi allungando la mano con cui si era data piacere verso la gabbia. Tornai consapevole del dolore che stavo provando, e capii come stessi iniziando a trarre piacere dalla frustrazione per l'impossibilità di condividere quel corpo se non con gli occhi, e quel piacere se non con la mente. Silvia ora non sembrava minimamente attratta da me come oggetto sessuale
- mi succede questa cosa...
- quale cosa?
- di pensare che non devo sentirmi obbligata a soddisfarti, di poter pensare solo a quello che voglio io. E mi piace. Da morire
- sei bellissima quando lo fai. E sono contento di averti dato questa possibilità - anche se in quel momento avrei dato chissà che per la possibilità di poterla scopare furiosamente
- Come fai a controllarti?
- non lo so, lo faccio e basta.
Si era ripresa completamente, e si era tirata a sedere sul divano, con le gambe raccolte. Ora potevo vederle il fianco, la piega del suo culo che scompariva verso la schiena sotto la stoffa della canotta. Le baciai un piede, risalendo dalla caviglia verso il polpaccio fino al ginocchio. Con la mano mi accarezzò la testa
- niente per te oggi?
- Se non vuoi tu no, ovviamente
- non lo so...ora vorrei solo dormicchiare un po'. Tu hai da fare?
- volendo si. Sono arrivate un po' di cose ...