Ricordo di un viaggio in francia
Data: 10/04/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69
... Dovetti lanciare uno sguardo di richiesta d'aiuto all'uomo francese che sempre col membro in tiro e bene in vista salì sul retro del grosso trattore e mi indicò una stradina che, partendo dalla piazzola, scompariva dietro a un gruppo di alberi vicino al campo coltivato. Poi lo sentii gridare qualcosa e il trattore si accese, come se ci fosse qualcun'altro oltre lui, e il contadino sparì.
Evidentemente erano in due! Meglio!
Aspettai qualche minuto, poi sollevai la testa di Sergio, quasi me l’ero dimenticato sulla passera.
“Allora sei con me?” , gli chiesi.
“Tu sei pazza!”,mi rispose. In quel momento non capivo più nulla, ero in preda alle mie voglie e risposi, con un tono di sfida:
“Immagino che questo corrisponda ad un sì di un piccolo uomo, impotente, voglioso, ma senza palle, vero?”. Lui rimase zitto!! Io, praticamente nuda mi misi al volante del camper, girai la chiave, accesi il motore e imboccai la stradina.
Arrivammo in uno spiazzo riparato dal sole da una fitta vegetazione d’alto fusto, Parcheggiai la macchina vicino al trattore, ma del contadino manco l’ombra
“Andiamo via! Andiamo via!”, mormorava Sergio. Scesi dal camper e mi appoggiai sulla ruota enorme del trattore. D’un tratto scorsi il francese a qualche metro di distanza sotto un’albero. Il suo sorriso mi confortò. Cominciai a toccarmi. Misi in mostra tutta me stessa, come una zoccola in vendita e girandomi esposi il mio bel culo sodo, aprendo le gambe, chinandomi e accarezzandomi da sotto ...
... i peli della vagina.
L’agricoltore si avvicinò e con fare deciso cominciò ad accarezzarmi e baciarmi il seno sodo. Ogni tanto mordeva i capezzoli che erano diventati durissimi e sporgenti.
Potevo sentire le sue mani ruvide e callose esplorare ogni centimetro della mia pelle liscia. Lo potevo vedere da vicino. Doveva avvicinarsi alla cinquantina, ma aveva un fisico ancora possente. Era di carnagione scura per il lavoro all’aria aperta, ma i suoi capelli brizzolati avevano sfumature biondastre di nordica memoria. Vedevo il suo membro di marmo che scoppiava nei pantaloni. Eccitata al massimo, presi l'iniziativa e mi inginocchiai per liberare quel boa da una terribile costrizione.
L’uomo slacciò i due bottoni della salopette che cadde a terra e davanti ai miei occhi schizzò all’insù un’asta venosa di carne, era sicuramente più di venti centimetri.
Anche il calibro era decisamente ragguardevole.
“Apri la bocca piccola troietta e succhiami il pene! Fai vedere a tuo marito quanto sei puttana!” – mi disse in francese.
Sentiì la sua mano afferrare i capelli e fui costretta ad ingoiare quel cazzo enorme. Me lo conficco' tutto in gola, di colpo, arrivando a schiacciare il naso su un basso ventre tutt’altro che piatto, ma ancora sodo e sagomato.
L’odore della pelle sudata mi mandò in estasi e il sapore un po’ acre di quella verga fece il resto. Cominciai a succhiare con foga roteando la lingua sulla cappella e stimolando al contempo il frenulo. I miei sforzi erano ...