Il ragazzo del secondo piano
Data: 09/04/2020,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Anolinda, Fonte: RaccontiMilu
... calò il silenzio tra noi due, poi cominciai una conversazione di circostanza con una scusa ma data la situazione lui sgamò subito il motivo per la quale avevo suonato. Dovetti insistere per entrare perché lui per qualche strana ragione non voleva concedermi il privilegio, ma riuscii a spuntarla. Mi accomodai sul divano accanto a lui, tra noi qualche centimetro di distanza. Il mio sguardo corse subito all’abbozzo di erezione tra le gambe, sotto i suoi pantaloncini corti. Passai subito alla domande cercando di non guardarla e chiedendo ulteriori spiegazioni circa la sua strana ossessione nei miei confronti. Mi rivelò che mi trovava attraente ma non sapeva dire per quale motivo. Fu molto composto nell’ammetterlo e mi rivelò anche il motivo circa la masturbazione dietro alla finestra, dicendo che si era trattato di uno sbaglio, di una voglia passeggera e che non sarebbe accaduto mai più. Gli posai una mano sulla coscia e lo vidi rabbridivire. Lo rassicurai dicendogli che era normale avere pulsioni del genere e la mia mano corse verso l’erezione che si era fatta più vistosa. Arrivata al dunque lo strizzai e lui sussultò. Mormorò che quello che stavo facendo gli piaceva ma era sbagliato perché ero sposata. Ma a me in quel momento non mi importavano le sue storie e continuai facendogli desistere ogni rimprovero. Mettendogli una tenera mano sul ventre lo feci sdraiare e gli aprii i pantaloncini, estraendo senza troppe difficoltà il membro dal suo fodero.
Duro, grosso e anche di ...
... qualche centimetro più lungo di quello del mio maritino. Non resistetti e strinsi la mano a pugno attorno al suo membro. Lui mi sussurò di essere veloce perché i suoi sarebbe presto arrivati con la spesa, ma io non mi lasciai suggestionare. La mia sega fu lenta e lo vidi godere fin dal primo momento. Data la mancata lubrificazione l’attrito era forte e per far scorrere la mia mano senza troppi problemi ci sputai sopra. Il rivolo di saliva finì in punta alla sua cappella e lo cosparsi sul membro. Continuai a masturbarlo con lentezza e passione, godendomi l’adrenalina che mi stava dando quel gesto così sbagliato, come lo aveva definito all’inizio lui.
Su e giù, su e giù; la mia mano raggiungeva l’apice e crollava fino alla base per poi risalire. Il torpore mi assaliva e la libidine salì fino alle stelle. La mia masturbazione fu in grado di fargli cacciare gemiti e rantoli di godimento, fino a far pulsare il suo pene dal quale, all’improvviso, uscì copioso lo sperma. Stavo gioiendo quando il suo nettare mi colò sul dorso della mano, sgocciolando sul pube. Al termine dell’eiaculazione lo raccolsi e me lo portai alla bocca. Lo vidi osservarmi estasiato mentre leccavo tutto quel bene sentendo il sapore dolciastro scivolarmi sulla lingua e, dopo averlo deglutito, dentro di me.
Avevo appena finito di ripulire la mano quando il citofono squillò, risvegliandoci da quel lussurioso momento. Lo aiutai a rimettersi a posto e mi accompagnò alla porta; mentre la aprivo e uscivo di scena ...