1. Il ragazzo del secondo piano


    Data: 09/04/2020, Categorie: Racconti Erotici, Etero Autore: Anolinda, Fonte: RaccontiMilu

    Era un pomeriggio primaverile assolato, una bella giornata per stare con i miei pargoli all’aria aperta. Per quel motivo ero scesa nel cortile del palazzo e mentre loro giocavano beatamente io mi stavo rilassando appoggiata al cofano della macchina, intervenendo solamente quando li vedevo litigare. Ero tranquilla e ad un certo punto mi venne da alzare gli occhi verso il secondo piano del palazzo. Tra le finestre con le tende tirate per riparare gli appartamenti da sguardi indiscreti, ce n’era una vicino all’angolo che non le aveva. Intravidi così un ragazzo, giovane, alto, dal fisico asciutto, atletico, riccioluto e nudo. Una delle sue mani era calata in basso tra le gambe e lì per lì mi parve si muovesse anche con una certa velocità. Quel giovane mi fissava con lo sguardo perso e lo sgomento prese il soppravento; era la prima volta che sorprendevo qualcuno a masturbarsi su di me. Non conoscevo il suo nome e nemmeno il suo cognome, del resto non m’importava più di tanto dei miei vicini come invece faceva mio marito. Però ogni tanto mi era capitato di incrociarlo mentre scendevo le scale e mi aveva sempre fatto passare salutandomi con timidezza. I nostri rapporti non erano andati oltre quei momenti e trovavo sempre la sua gentilezza piuttosto curiosa. Continuai a osservarlo stranamente attratta invece di essere provata per ciò che avevo avevo avuto modo di vedere. Mi lusingava che qualcuno si masturbasse sulla mia persona con una tale forza, ma la mia osservazione durò solo ...
    ... una manciata di secondi. Qualche attimo dopo lo vidi fare marcia indietro e dileguarsi. Mi destai da quegli attimi così insoliti con uno strano torpore di eccitazione in corpo.
    
    Quella sera chiesi a mio marito se conosceva chi fosse. Mi disse che era il ragazzo più grande della famiglia che abitava al secondo piano. Mi rivelò anche il cognome ma neanche lui sapeva il nome. Cacciai la sua curiosità con una scusa e dopo quella parentesi, ogni volta che scendevo in cortile o andavo a prendere l’auto, davo uno sguardo al secondo piano, proprio a quella finestra. Da quel momento in poi non lo avvistai più.
    
    Passarono settimane e i pensieri su quei momenti così stravaganti si ingigantirono. Cominciai a fantasticare su di lui, provando ad immaginare il motivo di quei suoi gesti. Dovevo piacergli, sì, anche se mi reputavo una donna senza nulla di veramente speciale. Mi venne la strana voglia di chiedergli cosa avessi di così tanto particolare da portarlo a compiere quelle pazzie, così un pomeriggio, sfruttando la solitudine, mi recai al piano e suonai al suo campanello.
    
    Un minuto dopo me lo trovai davanti, intimidito dalla mia presenza con il suo sguardo che mi squadrava da cima a fondo. Osservai del desiderio nei suoi occhi alla vista del mio fisico agile e vissuto, coperto dal vestiario provocante. Per l’occasione mi ero anche fatta una breve doccia, spazzolata bene i capelli raccogliendoli in una coda e mi ero spruzzata addosso un filo di profumo sensuale.
    
    Per un attimo ...
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