L’intreccio – Capitolo 32 – La confessione
Data: 05/04/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Maturo61, Fonte: RaccontiMilu
... il suo ex marito corrispondeva per il mantenimento dei bambini. A gennaio, quindi mi cercai un altro posto di lavoro presso un’attività uguale a quella che svolgevo nella mia città, non avendo nessuna intenzione di tornare indietro anche perché sarei andato in difficoltà nel reperire un posto di lavoro.
Fortunatamente il sesso non mancava ma a volte, più volte, mi sentivo un ospite a casa sua ecco perché se un giorno decidessimo di vivere insieme, tu dovrai uscire da quella casa ed io dalla mia e costruiremmo qualcosa ex novo. Nessuno di noi due deve sentirsi ospite a casa dell’altro.” “Sono d’accordo con te Filippo” “bene! La mancanza di un entrata decente e il fatto che Susanna a volte faceva la misteriosa, forse per una sua difesa personale, mi faceva vivere male il rapporto e nel frattempo nella nuova attività facevo nuove conoscenze. Fu così che ebbi modo di conoscere Silvia una single che si occupava di pulizie. La conobbi durante le pause pranzo perché frequentavamo lo stesso bar tavola calda. Ci piacevamo entrambi ed un giorno andai a casa sua dove ci fu un approccio un po’ più spinto rispetto dei soliti baci che due persone possono scambiarsi le prime volte. Ma Silvia desiderava una relazione stabile che io, con la condizione economica che avevo al momento non potevo permettermi. Nel senso che in quel momento ero debole economicamente e quasi quasi dipendevo da Susanna. La cosa mi faceva terribilmente stare male. Decisi quindi di troncare con Silvia per non ...
... avere casini e ripercussioni. Insomma, se si fosse scoperta la tresca non avrei saputo dove andare. Nel frattempo, il rapporto con Susanna proseguiva con alti e bassi e da un punto di vista lavorativo ci fu un ampliamento delle mie prestazioni nella nuova attività. Mi inventai cose nuove e innovative atte a far crescere l’azienda per cui operavo ma questo portò dopo un anno e mezzo ad una incompatibilità con i titolari. Sta di fatto che su sollecitazione di Susanna decisi di vendere l’appartamento nella mia città di origine e di iniziare una nuova attività insieme a lei. Fu l’inizio della fine, le liti aumentarono a dismisura e dopo due anni sfociarono in una decisione traumatica. Lei voleva che io mi trovassi un’altra casa e proseguire il rapporto non più come conviventi ma come fidanzati, con la scusa che le nostre liti intaccavano la serenità familiare. Scoprii, invece, che Susanna stava per iniziare una relazione clandestina. Se aggiungi anche il fatto che questa nuova situazione ci fece spendere più di quello che incassavamo capisci che la vedevo come la maggiore responsabile del disastro che stava avvenendo. Decidemmo di cedere l’attività e nel frattempo, nonostante l’investimento per l’attività fosse il mio, mi ritrovai a cercare un nuovo lavoro. Riassumendo: mi trovavo in una città non mia, senza amici e parenti, con un investimento andato male, senza soldi, e solo, terribilmente solo. Non riuscendo più a pagare l’affitto di casa mi ospitò lei per un paio di mesi poi ...