Luisa
Data: 08/04/2020,
Categorie:
Anale
Feticismo
Hardcore,
Autore: andreaeffe77, Fonte: xHamster
... conoscevo, ma una femmina in calore. “Sai - mi disse - con mio marito non scopo più da tempo. Non hai idea di quanto desidero farmi sbattere da un maschio”. “Perché non me lo hai fatto capire prima, cugina?” le dissi. Mentre ci confessavamo simili desideri le mie mani la avevano già spogliata. Lei era sul divano e, continuando a masturbarsi, si mise a culo in su. A cavalcioni sulla sua schiena, mi chinai a baciarle la fica fradicia di umori e lei, con le dita che le affondavano nella vulva, provvedeva a nutrirmi di tutto il suo succo mettendomele in bocca. Poi, sempre con le dita, si spinse più su, fino ad olearsi il buco del culo che mi si esibiva proprio all'altezza del mento. Non capivo, erano chissà quanti mesi che non scopava e non lo voleva nella fregna, come qualsiasi donna avrebbe voluto? Prese il bicchiere di gin che le avevo versato e lo bevve tutto d'un fiato.
“Sbattimelo nel culo - mi disse - ho bisogno di una sensazione fortissima per godere”. Senza farmelo ripetere due volte, girai alle sue spalle; non ci fu bisogno di grossi sforzi: il mio cazzo aveva una consistenza paragonabile a quella del marmo, il suo ano a quella del burro. Glielo infilai dentro quasi tutto con un solo colpo e lei, contemporaneamente, venne con un urlo. La sua fica colava ...
... succhi afrodisiaci ed io, che ero appena all'inizio, glielo infilai dentro e cominciai a scoparla. Dopo un primo tentativo di fermarmi, lei cominciò ad assecondare il mio andirivieni con un movimento ondeggiante del suo bel culo. Venne di nuovo nel giro di due minuti, ed io ancora rimasi a secco. Dall'osso sacro al monte di Venere, mia cugina era un lago. Il mio cazzo le scivolava ovunque senza riuscire a fermarsi.
Di nuovo guadagnai il suo culo, tanto era ormai una porta spalancata. Lei non reagiva più, era stremata, ma non mi impediva di stantuffarle a dovere il suo posteriore ed anzi, mi incitava a venire. Quando mi sentii al termine della corsa, glielo sfilai dal di dietro e, tenendolo stretto per impedire lo schizzo, le andai vicino alla faccia e con l'altra mano le forzai le mandibole, spalancandole la bocca. “Bevi, puttana”; non finii di dirlo che un'eruzione di sperma le aveva invaso la gola. I ripetuti schizzi che uscirono dal mio cazzo le andarono dappertutto e poi iniziarono a colare fra le sue tette sode. Nel frattempo, lei mi si era avvinghiata come una ventosa e le sue labbra toccavano lo scroto. “Che cosa ci siamo persi per tutti questi anni…” le dissi. “Facciamo finta che la vita cominci adesso” mi rispose lei leccandosi la faccia piena di sperma.