1. Boy scout - 1


    Data: 31/03/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Marcus95, Fonte: Annunci69

    ... pronto.
    
    «Dobbiamo scendere?» chiesi, sperando che la cena fosse pronta.
    
    «No, sono solo passato per vedere come stavi. Elettrizzato per i Passaggi?» chiese entusiasta.
    
    «Sì sì. Mi mancherà il Branco ma l’idea di stare vicino a Tommaso…»
    
    «Ne abbiamo già parlato. Hai delle possibilità che rasentano lo zero» spiegò.
    
    «Ma sono diverse da zero» sottolineai io.
    
    «Okay, d’accordo» disse alzandosi e avviandosi verso la porta. «Ti conviene salutare i tuoi compagni di Muta, perché dopo avrai poco tempo» disse uscendo dalla stanza.
    
    Spostai lo zaino e andai di sotto dove c’erano i miei tre super fan. Loro mi adoravano e io adoravo loro. Erano così teneri che ero diventato come una figura fraterna per loro. Appena mi videro mi corsero in contro. Io mi abbassai leggermente e mi abbracciarono.
    
    «Puoi rifiutare il Reparto?» chiese Marco, quello che mi adora maggiormente.
    
    «No, non posso Marco» risposi.
    
    «Ma come faremo senza di te?» chiese Filippo.
    
    «Vi assegneranno un altro capo e un’altro vice» risposi anche a lui.
    
    «E se non ci piacciono?» chiese Carlo, l’ultimo della triade.
    
    «Scommetto che vi piaceranno, mai quanto me però, d’accordo?»
    
    La triade dei piccoli annuì e ci recammo tutti insieme nel refettorio per la cena che era pronta. Fu una cena corta e leggermente triste perché tutti usavano la frase “ultima volta” in ogni cosa che facevamo, il che diventò seriamente irritante. Finita la cena coloro che dovevano passare al Reparto dovevano recuperare ...
    ... i rispettivi zaini, così mi recai il più velocemente possibile nella stanza della mia Muta, in modo da stare un po’ da solo. Chiusi la porta dietro di me ma non feci neanche tempo a sedermi sul letto che la porta si aprì e la triade si precipitò come un uragano su di me. Tutti e tre piangevano. Ora dovevo anche tenere a bada dei bambini. Li adoravo, vero, ma non c’era bisogno di piangere, mica andavamo a morire.
    
    «Non andare ti prego» disse Marco in lacrime.
    
    Gli altri dissero qualcosa ma non capì cosa.
    
    «State tranquilli. Non è un addio, ci rivedremo. Qualche volta il Reparto fa delle riunioni con il Branco così possiamo vederci» spiegai cercando di essere il più convincente possibile.
    
    «Non ti credo» disse Filippo.
    
    Non aveva funzionato, ma non sapevo più che altro inventarmi. Sulla porta comparve Federico che mi guardava.
    
    «Papà chioccia deve andare» disse rivolto alla triade che mi soffocava.
    
    I tre bambini si ritrassero e lo guardarono in cagnesco.
    
    «Okay. Luca ci stanno aspettando, non fare tardi» disse e scappò via.
    
    Mi alzai dal letto e presi lo zaino pesante. Me lo misi sulle spalle e scesi di sotto con la triade che si aggrappava ovunque pur di non mollarmi. Una volta arrivato di sotto presi un fazzoletto e asciugai le lacrime che avevano sul volto. Non volevo che fosse un momento triste per loro, perché per me non lo era, non doveva esserlo.
    
    Un fischio risuonò nell’aria e capii che non c’era più tempo, dovevo andare, dovevo affrontare il ...
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