La visita specialistica
Data: 31/03/2020,
Categorie:
Cuckold
Tradimenti
Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu
La porta dell’ascensore si apre su un pianerottolo dentro un lussuoso palazzo; mi giro intorno e vedo la scritta sulla porta: CENTRO specialistico ecc.ecc.
Sono arrivata, suono ed una giovane infermiera, mi accoglie.
«Sono la signora Anna, ho prenotato una visita completa di mammografia e controllo dell’utero».
Elenco tutte le cose che devo fare. Lei, con modi dolcissimi e garbati, mi introduce dentro una sala d’attesa, dove già ci sono quattro persone, tutte donne. Mi invita a sedermi.
«Lei ha un appuntamento per le diciassette?»
Guardo l’orologio. In effetti sono appena le sedici.
«Si, è vero, ma non ero mai stata presso di voi e temevo di arrivare tardi».
Mi siedo su di una poltroncina, posta di lato rispetto alla scrivania, dove la ragazza si è di nuovo seduta. Dalla mia posizione posso vederla al lavoro. E’ seduta su di una poltroncina girevole e, dai movimenti che fa, le sue sinuose gambe sono in perfetta evidenza. La osservo meglio, è proprio una bella ragazza. Alta più di me, avrà sì e no, venticinque anni, capelli lunghi e biondi, occhi azzurri, di un colore intenso. Prendo in mano una rivista di gossip dal tavolo e cerco di ingannare il tempo. Di colpo, dalla parte opposta della stanza, si apre una porta; ne esce una signora che deve aver terminato la visita e dietro di lei un dottore alto, abbronzato e completamente pelato. Mentre attende che la ragazza gli prenda dalla mano la cartella che lui le porge, il suo sguardo indugia sul mio corpo, su ...
... di me. Mi sento leggermente a disagio, lui mi guarda come se mi stesse spogliando: mi sento nuda. Poi dice qualcosa sotto voce ad Angela, l’infermiera, e rientra dentro, chiudendo la porta. Io mi rivolto sulla sedia. Quello sguardo inquisitorio, mi ha provocato una sensazione davvero bella. Mi sento uno stano languore allo stomaco ed un principio di calore fra le gambe. Per l’occasione mi ero vestita comoda: ho messo solo un normale reggiseno, un casto slip ed un vestito bianco di lino, dato che fa caldo, con una lampo sul davanti, per facilitarmi quando dovrò spogliarmi. Il tutto copre a mala pena le mie cosce abbronzate, che terminano con dei sandali dal tacco alto. La ragazza mi fa cenno di avvicinarmi.
«Poiché lei è nuova di questo studio diagnostico, vorrei prepararle la sua scheda personale».
Parla a voce bassa, anche se le persone presenti sono dall’altra parte della sala: è chiaro che il suo approccio è dettato da uno spiccato senso di riservatezza.
«Venga con me».
Mi porta in una stanza adiacente, dove si siede davanti ad una tastiera ed un monitor. Mi invita a sedermi su di una sedia sul suo lato sinistro. Dalla mia posizione, la posso osservare più da vicino. Ho la visione del suo seno, bello, stretto dentro un camice bianco e, da come si nota, attraverso la stoffa ed i pochi bottoni, sotto non deve indossare nulla. Le sue cosce sono in perfetta mostra, quasi abbronzate, lisce e ben tornite. Mi chiede le solite cose: dati anagrafici, altezza, malattie, ...