1. mamma che troia pornostar!


    Data: 23/03/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Incesti Autore: yugo23, Fonte: RaccontiMilu

    ... mentre gli spiegava:”…quando rompi il culo a una donna devi prepararla bene lubrificandola… e poi non glielo puoi ficcare fino alle palle già alla prima infilata di chiappe come hai fatto tu… mica ce l’hanno tutte largo come il mio…” E Gio confuso: “…mamma scusami ma pensavo che papà te l’avesse gia sfondato… come mai non te l’ha rotto lui questo culo da sballo?… ” Lei spiegò:”…non ha fantasia lo sai e poi avrebbe schifo di ritirare fuori dalle chiappe il cazzo smerdato… s’accontenta di chiavarmi ogni tanto… neanche l’ingoio mi lascia fare quando lo spompino… ma ha la sessantina e per il sesso non e portato come te figlio mio… io invece ne ho più voglia di quando ero ragazza e tu con quel palo e la smania continua di fottere mi farai felice anche se ho rimorso per le corna che facciamo a tuo padre…” Ormai il cazzo di Gio con quelle confidenze sconce era rintostato al massimo e lei lo smanicava ansimando mentre lui le teneva la mano tra le cosce impugnandole la patacca che sgrillettava con due dita dentro. Infoiato com’era stava per venire ma la madre che aveva capito si buttò in ginocchio dicendo:”…aspetta tesoro… non la sprecare la tua crema di cazzo… sono golosa e me la voglio bere tutta io…” e gli imboccò la cappella che sputava schizzi fumanti ingoiando la purea vischiosa a boccate fino a ripulirgli il cazzo svuotato. Gio era felice e incredulo e già pregustava la gran trombate che si sarebbe fatto con quella troia incestuosa di sua madre che asciugandosi la bocca ...
    ... impiastrata gli diceva:”…e due …figlio mio che palle cariche hai.. .ti e piaciuto tesoro mio?… le tue amichette te li fanno cosi i pompini?… quanto e buona la tua sborra… un nettare… me ne devi far ingoiare a litri… dai… fammi godere che ho la figa in fiamme…” Ma Gio aveva smollato e nonostante la voglia non sapeva che fare per soddisfare la troia arrapata. Allora la zozza depravata prendendo un grosso cetriolo dal tavolo l’annaffiò di olio e glielo diede ansimando:”…fai con questo… mettimelo in panza e fammi spurgare…” e visto che lui stupito protestava:”…ma e troppo grosso mamma… non e possibile…” la troia smaniando replicò:”…dai non fare lo stronzo…vedrai che entra bene… sapessi quante volte mi ci sono fottuta e con roba anche più grossa…” e mettendosi appoggiata sul tavolo allargò le cosce aprendosi la fregna colle mani in un’offerta oscena. Gio ancora incerto prese il cetriolo scivoloso e appuntandolo tra i peli della sorca che la madre gli teneva spalancata lo affondò ruotandolo lentamente fino a farglielo scomparire tutto in panza e poi arrapato cominciò a stantuffarle la figa con dei risucchi sconci mentre la troia si torceva smaniando e mugolando aggrappata al figlio. Arrapato da questa porcata Gio le dava dentro sempre più forte e a fondo fino a quando la zozza con uno strillo rauco se ne venne scalciando e prendendogli la testa gliela sbattè sulla patacca fradicia e Gio sturato il buco dal cetriolo cominciò a slapparle il buco che colava libidine come un cane affamato. ...
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