Treno di notte per madrid
Data: 22/03/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: rasss, Fonte: Annunci69
... eccitazione invadermi le viscere. Mi resi conto che avevo il cazzo in tiro e che quella situazione mi stava eccitando così tanto che avvertivo lo stimolo dell’eiaculazione senza neppure aver sfiorato il mio cazzo.
D’istinto glie lo dissi. “Ho il cazzo che mi scoppia”.
“Ora ti faccio vedere come è un vero pompino”, mi disse. Si alzò dalla sua cuccetta, e con un solo passo si piazzò in ginocchio davanti alla mia, tirò via il lenzuolo e mi afferrò il cazzo.
“A me piace il cazzo”, disse.
“Beh, lo avevo capito”, risposi oramai languido e disponibile.
Dopo questo scambio di battute si avventò sulla mia cappella. Si dedicò per qualche minuto solo a quella. Non ingoiò subito il cazzo, ma in modo quasi ossessivo leccava solo quella parte.
Sentivo crescerla a dismisura mentre mi veniva praticato il più bel pompino che io avessi mai potuto immaginare di ricevere. Persi ogni freno e mi lasciai andare. Ero disteso supino e completamente rilassato, le guance mi bruciavano. Mentre lui si dedicava al mio cazzo con passione, gli accarezzavo i capelli e la nuca. Lo facevo con delicatezza per paura di distorglielo da quello che stava facendo. Avrei voluto che durasse per sempre, ma so che non sarebbe andata avanti ancora per più di qualche minuto. Ero già colmo. Non avevo mai vissuto una situazione così eccitante.
“Sei bravissimo”, gli dissi.
Ignorò il commento. Evidentemente era consapevole di essere un maestro in quello che stava facendo.
“Hai la cappella rossa e ...
... grande come una palla da golf”, disse lui.
“Voglio venirti in bocca”, quasi supplicai.
“Certo; voglio che me la riempi di sborra la bocca. Fanne tanta. Svuotati bene … ho sete di te”. Mentre diceva così aumentò il ritmo e iniziò a scorrere con la bocca su tutta la mia asta, leccandola, igoiandola e baciandola, mentre con le mani mi tormentava con delicatezza le palle, l’interno delle cosce e il ventre.
Ero fuori di me. Pian piano realizzai che stavo iniziando a gemere e miagolare. Lui aumentava il ritmo e l’intensità, io cercavo di rallentarlo perché sentivo di non farcela più. Avevo continue scosse di piacere al bacino, che oramai si contorceva senza controllo. Mentre mi muovevo per ritardare il più possibile la fuoriuscita del piacere caldo e liquido che mi attraversava lentamente l’uretra, avvertivo la sua caparbietà nel non lasciare che il mio cazzo uscisse dalla sua bocca. Non voleva perdere la ricompensa per il suo lavoro.
All’improvviso mi liberai. Mentre lui continuava a pompare, io iniziai ad urlare per il piacere. Mi tappò la bocca con una mano e continuò ancora a ciucciare per regalarmi tutto il piacere possibile e per dissetarsi con la mia sborra vischiosa.
Non riuscivo a contenermi. Sentivo la sborra che continuava a fuoriuscire in gran quantità, a fiotti, come se non ci fosse una fine. Lo vedevo lavorare veloce con la lingua per recuperarne ogni goccia, raccogliere i rivoli che gli sfuggivano, ingoiare e assaporare.
Tutta quella dedizione per il ...