1. Svago spumeggiante


    Data: 18/03/2020, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... piaccia anche a te il fatto d’essere toccata da un uomo che ti viene spedito a casa, di cui non conosci nulla, ma sapendo che puoi fidarti ciecamente. Da lui saprò come sei, che pelle hai, il tuo profumo, come ti muovi, che cosa fai, che sensazioni provochi, perché muoio dalla voglia di saperlo”.
    
    Quel privato negoziato era sennonché già stato fissato e stabilito con dovizia, visto che l’incontro sarebbe avvenuto il primo giovedì del mese entrante, giacché esattamente dopo una settimana la comunicazione tra loro due si ridusse notevolmente. Lui voleva lasciarla sola per farle vivere quest’attesa come una specie d’ansia, d’euforia, di mistero e di timore, infatti così fu, giacché per tutta la settimana non ebbe che quel pensiero stabile nella testa, quell’accattivante, affascinante e macchinante idea di lasciarsi palpeggiare da un uomo sconosciuto, ma l’amico di lui la intrigava coinvolgendola parecchio. Un massaggio rilassante sì, ma fino a che punto? Quali erano i limiti imposti? Che cosa e quanto l’altro individuo conosceva di loro due?
    
    Apprendere e sapere che tramite quella persona lui avrebbe conosciuto dell’altro di lei, tutto questo l’avvinceva e l’emozionava smisuratamente scompaginandola, scardinandole inevitabilmente l’intelletto. Lui avrebbe scoperto dove abitava, vissuto la sua casa, visto le sue cose e i suoi oggetti, percepito i suoi gusti e fatta perfino amicizia con il suo adorabile e soave gatto bianco. Lentamente e sempre di più, tassello dopo ...
    ... tassello, il coinvolgente e meraviglioso mosaico si sarebbe composto e lui lo avrebbe ammirato in tutte le sue sfaccettature. Il giorno prima del profetico appuntamento lei aveva sistemato accuratamente la casa, perché voleva che tutto fosse in ordine. La sera si era addormentata tardi, per il fatto che si sentiva concitata e alquanto tesa, dal momento che non riusciva a contenere l’esuberanza e l’euforia che si sollevava a ritmi veloci, lasciandola sospesa in un vortice di percezioni e di sensazioni senza fine.
    
    La mattina di giovedì, come programmato, alle dieci il campanello suonò, lei aprì la porta mentre il cuore le batteva forte nel petto. Un uomo sui quarant’anni d’età peraltro di bell’aspetto le comparve davanti sorridendole. Immediatamente si stabilì un clima cordiale e disponibile, sconosciuti sì, ma complici uniti nondimeno da un filo le cui estremità erano però saldamente tenute e coordinate dal mandatario e dall’organizzatore di tutta la situazione. Lui si mise subito a suo agio, si tolse la camicia, indossò una maglietta, si lavò le mani e l’invitò a sdraiarsi sul letto di schiena.
    
    Lui cominciò a massaggiarle flemmaticamente le spalle e la nuca annunciandole che in questo modo iniziava a prendere confidenza con la sua epidermide, estrasse poi dalla borsa un piccolo flacone d’olio per i massaggi all’aroma degli agrumi che rapidamente diffuse il suo profumo inebriante nella stanza. Lui massaggiava abilmente e con perizia le gambe e le cosce, lei abbandonata a quelle ...