-
Una giornata alla spa
Data: 18/03/2020, Categorie: Anale Autore: io_nascosto, Fonte: xHamster
... un ritmo impressionabile e lei godeva come veramente come una troia in calore e non si preoccupò minimamente quando sentì il cazzo uscire dalla fica per posarsi sull’ano. Una leggera spinta, un leggerissimo dolore, e poi via con l’inculata a mo’ di galoppata con tanto di incitazione a correre tramite sonore sculacciate che ben presto trasformarono le sue natiche in due pomodori maturi. Sara ormai non sapeva neanche cosa stesse facendo, se urlava o sussurava, se piangeva o se incitava, di una cosa era certa; godeva godeva e godeva come poche volte le era successo in precedenza. “ti piace il cazzo eh! sei proprio una grande troia” “si mi piace e si sono una troia” rispose balbettando Sara mentre raggiungeva l’ennesimo orgasmo. “bene! mi darai una buona mancia allora” “di questo ne puoi essere certo, peccato solo che solo un cazzo” “posso sempre risolvere il problema, se lo vuoi” disse Giuseppe rallentando per la prima volta il ritmo infernale dell’inculata “come? “ “fidati” disse lui uscendo dal culo sfondato per porsi poi davanti a lei che, infoiata com’era, si prese il cazzo in bocca per ringraziarlo dell’ottimo lavoro svolto finora Quasi non sentì Giuseppe chiamare il suo amico Mustafà e non notò neanche il suo ingresso fino al momento in cui Giuseppe lasciò libera la sua bocca per il cazzo dell’amico. Sara di trovò quel troncone di cioccolato fondente davanti agli occhi e fu costretta ad alzarli per vedere se era veramente di un uomo o se ...
... stava sognando. E fu così che vide per la prima volta Mustafà, un uomo nero di oltre cinquant’anni vestito da inserviente che “arrotondava” il suo stipendio con le generose mance che riceveva sempre alla fine delle sue prestazioni, grazie soprattutto al bene che la natura le aveva dato sotto forma di un cazzo inesauribile di trenta centimetri. Lui preferiva avere le donne quando le incontrava come master, perché per lui sottomettere una donna era il massimo del piacere, però non si tirava certo indietro quando poteva scopare una donna come quella che aveva davanti in questo momento. Giuseppe si sdraiò per terra e Sara non ebbe bisogno di nessun cenno per impalarsi sul suo cazzo eretto mentre continuava a risucchiare quello di Mustafà (almeno quello che le entrava in bocca). Ora era lei che cavalcava scegliendo il ritmo che più preferiva e cambiandolo come e quando voleva. Poi sentì le mani di Mustafà impossessarsi della testa e spingerla verso di più verso il suo pube. Sara stralunò gli occhi per la mancanza d’ossigeno, stava sentendo le forze lasciarla rallentando il movimento sul cazzo di Giuseppe che la fermò a mezz’aria e prese a stantuffarle la fica fino a quando un urlo di piacere tentò inutilmente di uscire dalla sua bocca piena e ritornò indietro dandole l’impressione di rimbombare dentro il suo corpo. Quando Mustafà le lasciò libera la bocca lei si piegò istintivamente verso Giuseppe per cercare di respirare e quasi non senti il tronco di Mustafà posarsi ...