Una giornata alla spa
Data: 18/03/2020,
Categorie:
Anale
Autore: io_nascosto, Fonte: xHamster
... posto dei capezzoli e senza vergogna chiese a Giuseppe se era meglio togliere il reggiseno.
“Signora certo che è meglio ma non è obbligata”
Sara si stava muovendo per toglierlo ma Giuseppe la fermò dicendole che, con il suo permesso, ci avrebbe pensato lui.
Quando Giuseppe si spostò verso il busto Sara poté vedere la sua erezione poco mascherata dal paio di pantaloncini che indossava e questo non la lasciò certo insensibile, anzi le fece molto piacere e, se possibile, eccitarla ancora di più.
Le mani di Giuseppe tornarono a preoccuparsi del massaggio soffermandosi sempre più spesso sul seno e sui turgidi e sensibilissimi capezzoli. Sara non riusciva più a controllare i suoi istinti e accompagnava i movimenti con gemiti di piacere sempre più acuti fino a quando non successe …. il patatrac!
Giuseppe si fermò un secondo e Sara, a occhi chiusi persi nel piacere, lo sentì muoversi sempre sopra la sua testa, poi le mise un peso, non caldissimo sulla fronte, allungò le mani verso il basso ventre spingendo delicatamente il suo bacino sulla testa di Sara e con esso quel “peso” che si dimostrò un cazzo completamente eretto con uno scroto gonfio a dismisura.
Sara pensò solamente “finalmente” prima di iniziare a leccare tutto quello che poteva in quella posizione alquanto scomoda mentre le mani di Giuseppe, ormai orfane di pietre, si sospinsero sotto lo slip fino ad arrivare al contatto con la poca peluria ben curata e con la fica bagnatissima.
Il massaggio con le ...
... pietre finì in quel momento ma ne iniziò un altro con un tipo di pietra leggermente diverso ma sicuramente più eccitante.
Giuseppe aveva capito fin dal primo sospiro che tipo di donna era Sara. Donna calda e disinibita forse alla ricerca di un altro tipo di massaggio rilassante che lui le poteva offrire senza problemi, anzi sarebbe stato .ben felice di offrirglielo ma doveva avere la certezza della cosa e portarcela piano piano.
Ed ora era in piedi con Sara che, alzatasi dal lettino si era dovuta (o voluta?) inginocchiare per fare conoscenza con il cazzo che ben presto le avrebbe dato piacere “ tanto piacere” pensò Sara nel sentire la consistenza e la lunghezza di quel cazzo che ora era piantato nella sua gola.
Nello stanzino i precedenti e leggeri sospiri e gemiti furono sostituiti da gemiti di ben altro tipo soprattutto quando Giuseppe la spostò facendola alzare per mettersi dietro di lei e piantarle con solo affondo il cazzo nella fica.
Giuseppe non era un tipo calmo quando si scopava le clienti anzi le trattava come troie in calore e non aveva mai avuto riguardo di nessuna di loro, e Sara non fece eccezzione.
I colpi che sentiva sembravano dovessero sfondare l’utero per quanto violenti e profondi ma non le dispiaceva anzi incitava Giuseppe a spingere ancora di più, a farle entrare anche le palle nella fica, a farla godere e godere perché questo era sicuramente più bello e rilassante del massaggio con le pietre.
Giuseppe continuava a martellarle la fica con ...