All’alba, noi
Data: 13/03/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: Girasole, Fonte: RaccontiMilu
Dedicato al mio Padrone, Valerio. Nella speranza che la fantasia diventi realtà
La luce del sole colorava tutto di un caldo color ambra. L’aria attorno a noi era ancora fresca e un vento leggero ci avvolgeva. Era da poco passata l’alba. Le 5 del mattino. Un orario ideale per non incontrare anima viva, ideale per quello che volevamo fare. Erano giorni che ci fantasticavi, percepivo dai tuoi messaggi e dalla voce la voglia di agire. La sera prima, senza preavviso mi hai scritto: solo un breve messaggio, un luogo e un orario in cui incontrarci. Non è da te essere cosi misterioso. Ma io ho capito subito cosa volevi fare..me lo dici sempre “tu mi conosci come nessuno”. Non mi avevi dato indicazioni su come vestirmi così ho messo quel vestito leggero nero che ti piace tanto; le spalle scoperte invitano ai baci e ai morsi che tanto ti piacciono. Non c’era bisogno di intimo. Camminavamo così, vicini, circondati dal silenzio, mentre sentivo l’aria che mi sfiorava piano le labbra, le grandi labbra e mi accendeva la voglia di noi. Quella voglia intensa che mi aveva preso la sera prima e non mi aveva più lasciata, al pensiero di noi. Camminavamo in mezzo ai prati, tu ti muovevi svelto, conosci la zona, spesso ci eri andato per portare a camminare la tua cagna. L’altra. Io ti seguivo, qualche passo indietro, respirando la sicurezza che vedevo sulle tue spalle dritte e il profumo della tua pelle colpita dai primi raggi del sole. Ad un certo punto, in lontananza, si intravedono degli ...
... alberi. Un piccolo boschetto invitante che offre protezione, dal sole e dagli occhi di chi non deve vedere i nostri peccati. So già che vuoi portarmi li. Mi domando cosa faremo, con quell’ansia bella di chi aspetta un regalo tanto atteso. Alle spalle hai un piccolo zaino, non sono certa di cosa contenga ma ho un’idea. Entriamo all’ombra degli alberi, i passi attutiti dalle foglie che rivestono il suolo. C’è solo il rumore delle fronde degli alberi che si muovono al vento ma io, io sento assordante il battito del cuore dentro le orecchie. Ormai siamo vicini e l’emozione mi prende a tal punto da farmi arrossire. Ad un certo punti arriviamo vicino ad un grande albero, e li ti giri. Mi guardi per qualche secondo. Mi chiedi se sto bene. Sai sempre leggermi dentro e so che percepisci le emozioni che mi stanno accendendo: Il timore di un luogo sconosciuto, l’emozione di essere li con te. E la voglia. Tanta voglia. Di giocare, sperimentare. Di essere noi, ma in una nuova avventura. Io rispondo si, annuendo piano con la testa. E cosi ti avvicini. Accarezzi piano il viso. E poi mi baci. Mi baci come se la fame di noi non fosse mai stata placata. Con la saliva calda che mi cola sulle labbra e bagna il mento. E poi, di colpo ti stacchi, come se ti fossi pentito di aver aperto la porta della passione. E così ritorni serio e il silenzio ci avvolge ancora. Mi dici di stare ferma. Apri piano lo zaino e le vedo. Sono delle corde, nuove. Sembrano brillare quasi nella penombra. Rosso acceso, che ...