1. Verde e azzurro - iv


    Data: 02/04/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Doctor_S, Fonte: Annunci69

    ... Roberta.
    
    Lei sorrise, mi lanciò un’occhiata ammiccante da cerbiatta ed io sperai che Anna e Fabian non si fossero voltati in tempo per coglierla. Con la testa china continuai a tagliare le patate, mentre elaboravo una strategia per averla di nuovo tra le braccia senza destare sospetti.
    
    chiese Anna.
    
    le dissi.
    
    concluse Anna, sorridendo.
    
    Riempita la ciotola, mi dedicai a preparare la salsa al rosmarino da spennellare sulle patate e, spinti dalla fame, fecero la loro comparsa in cucina anche gli altri. Tra una battuta e l’altra, in poco tempo la tavola era apparecchiata, le patate in forno erano quasi pronte ed il pesce sfrigolava sulla piastra.
    
    chiese Anna, quasi a fine pasto.
    
    fece Simone.
    
    rispose Fabian
    
    gli rispondemmo in coro io e Roberta, guardandoci subito dopo.
    
    disse Simone sorridendo.
    
    lo bacchettò Grazia.
    
    lo canzonò Sara, che continuò rivolgendosi a me
    
    chiedendomelo mentre con lo sguardo cercava quello di Luca.
    
    Avevo ben intuito l’entità del “relax” in questione, ma feci finta di non farci caso e così mi limitai ad un semplice
    
    .
    
    mi fece Roberta.
    
    chiesi.
    
    mi rispose Anna.
    
    le disse Fabian.
    
    lo punzecchiò Anna, sorridendo.
    
    Quei due erano troppo azzeccati assieme. Ci alzammo tutti da tavola. Luca, Sara, Simone e Grazia ci aiutarono a sparecchiare prima di andare di sopra. Roberta ed Anna tolsero la tovaglia e la piegarono, mentre Fabian caricava la lavastoviglie.
    
    Nel frattempo andai al divano e ne aprii il vano ...
    ... contenitore, da cui tirai fuori qualche cuscino. Poi in pochi minuti lo convertì a letto, in modo da poterci stare comodi in quattro. Con un po’ di disappunto mi resi conto di aver lavato le coperte che tenevo nel vano contenitore e di non averle riposte, così fui costretto a tornare di nuovo in camera a recuperale.
    
    Salite le scale, imprecando contro la mia sbadataggine, mi ritrovai nel corridoio buio fiocamente illuminato da uno spiraglio di luce che filtrava dalla porta del bagno in fondo, leggermente socchiusa. Qualche ombra che si muoveva oltre di essa, faceva tremolare i fasci luminosi che si allungavano sul pavimento.
    
    Senza accendere la luce, sfruttando i riflessi sugli oggetti e la memoria per orientarmi, andai diretto in camera mia alla cesta dei panni puliti, accanto all’armadio. A tatto riconobbi subito una delle coperte in pile e la estrassi con attenzione dal fondo della catasta. Intento a cercare l’altra, con la coda dell’occhio notai il diffondersi della luce nel corridoio, segno dell’aprirsi della porta del bagno. Alzai la testa e nella penombra vidi una figura longilinea, con un tribale sul pettorale destro e un’asciugamani in vita, uscire dalla camera di Luca e Sara e guardare verso le scale, prima di dirigersi verso la luce. Simone!
    
    Tonfi sordi sul parquet emessi dai passi nudi. La porta del bagno si chiuse alle sue spalle, senza che nessuna parola fosse stata proferita.
    
    Gli ingranaggi nel mio cervello iniziarono a vincere l’inerzia e si misero in ...