Mia mamma al mare, da sola col mio capo.
Data: 29/02/2020,
Categorie:
Masturbazione
Autore: giusagoma, Fonte: EroticiRacconti
... di lei che, indossato il solito prendisole bianco che lasciava libere le sue abbondanti cosce, usciva di casa salutandomi quasi con indifferenza.
Mi appostai dietro al vetro del balcone del nostro appartamento al primo piano e la vidi salire, come una battona, sull’auto del mio capo: un uomo che, per certi versi, era pur sempre uno sconosciuto.
Nel sedersi osservai il prendisole salire fino a lambire il bacino, scoprendole interamente le bianche ed enormi coscione che sparivano dietro lo sportello che stava chiudendo. Successivamente il capo salì sull’auto e partì, direzione spiaggia, scomparendo alla mia vista.
Mi allontanai dal balcone e chiusi gli occhi sentendo nel contempo, fra le gambe, un formicolio farsi sempre più intenso. Da quel momento nella mia testa partirono tutta una serie di pensieri perversi, stile film erotici della miglior specie.
La prima immagine che si realizzò nella mia mente fu di lui che guidava con un occhio che guardava la strada e con l’altro sulle sue cosce vellutate. La mano sinistra che impugnava il volante e la destra che, dal cambio, ...
... scivolava sul ginocchio di lei. Lei che, a quel gesto, poggiava il palmo della mano sinistra sul dorso della mano del capo e la spingeva dapprima verso l’interno coscia e successivamente la portava su, verso l’inguine. La mano destra, invece, la poggiava sulla pancia e delicatamente la faceva salire fin sul seno prosperoso sul quale sporgevano, come due enormi chiodoni, i capezzoli ormai turgidi per l’eccitazione.
Immaginavo il loro viaggio di andata verso quella spiaggia isolata con i preliminari appena descritti e senza rendermene conto, mi stavo masturbando con conseguente abbondante eiaculazione che mi portò fin quasi allo svenimento.
Potrebbe essere superfluo aggiungere che trascorsi l’intera mattinata immaginando scene impetuose di sesso selvaggio fra loro due in quella spiaggia altrettanto selvaggia, circondata da canneti che favorivano il loro isolamento dal resto del mondo, e continuando a segarmi di brutto con più venute fino a prosciugarmi del tutto. Con mio forte rammarico quella fu l’unica volta in cui la mia mamma Troia trascorse una giornata al mare col mio lussurioso Capo.