1. Ossessione (parte II: il primo bacio omosex)


    Data: 21/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autoerotismo Sensazioni Autore: bisexualfeeling, Fonte: RaccontiMilu

    La curiosità spasmodica che derivava dalla mia ossessione per i grossi cazzi e i maschi muscolosi mi stava letteralmente facendo uscire di testa. Sul finire del mese di luglio 2006, di fronte all’impossibilità di costruire l’occasione perfetta, stavo iniziando a percepire un senso di frustrazione via via sempre più crescente. Mi rendevo conto di essere un bel ragazzo (piacevo sia alle donne che agli uomini, come avevo avuto modo di vedere nei locali gay-friendly frequentati) ma, come già detto nel racconto precedente, non riuscivo a “farmi andare bene” il primo che passava e, nonostante nessuno che mi conoscesse lo avrebbe mai detto, ero timido nell’approcciare un altro maschio.
    
    Come accennato nelle storie precedenti, ero dedito a frequentare la palestra del mio tranquillo paese dell’hinterland bolognese. Sul finire di luglio/inizio agosto la mia palestra chiuse per lavori di ristrutturazione che avrebbero necessitato di almeno un mese; avrebbe riaperto solo verso settembre. Decisi pertanto di andare ad una palestra della periferia di Bologna, feci un abbonamento ad ingressi (10 credo) e andavo quando riuscivo; tutto sommato era abbastanza comoda ma all’epoca ero veramente disorganizzato e tra gli esami (che stavo cercando di chiudere), la ragazza (che stava diventando sempre più un peso) e la masturbazione compulsiva, facevo veramente fatica ad organizzarmi a dovere per andare regolarmente ad allenarmi.
    
    Una delle prime sere che andai, rividi e riconobbi una vecchia ...
    ... conoscenza. Enrico era quasi un mio coetaneo (aveva un anno in più di me) ed eravamo in due sezioni diverse sia alle elementari che alle medie. Nonostante il nome italiano, era di origine straniera (dominicana) ed era stato adottato da una coppia molto ricca di un cittadina vicina alla mia. In passato era capitato di uscire assieme ad amici comuni, ma non eravamo mai stati veramente intimi; non lo vedevo da tempo e obiettivamente non sapevo assolutamente nulla di quello che avesse fatto negli ultimi 5 anni. Dato che la palestra non era poi così affollata, ci notammo l’un l’altro e ci salutammo. iniziammo a parlare del più e del meno e mi raccontò che studiava Comunicazione e che normalmente viveva in un appartamento in città; avrebbe potuto continuare a vivere dai suoi e fare il pendolare, ovviamente, ma aveva deciso di provare ad essere indipendente. Mi raccontò che nei week-end lavorava in un bar e che riusciva a coprire parte delle spese che doveva sostenere.
    
    Successivamente, durante l’allenamento, mi capitò più volte di guardare Enrico. Appena più alto di me, nel corso di questi anni aveva costruito una buona massa e poteva già vantare un’ottima definizione muscolare. I capelli rasati, gli occhi grandi e scuri e le labbra incredibilmente carnose (quasi come quelle di un africano), disegnavano un contrasto tra una spiccata mascolinità e qualcosa di vagamente femminile; la pelle era più ambrata del solito per via dell’abbronzatura estiva e iniziò a brillare di sudore dopo ...
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