Inculata la nuova arrivata!
Data: 16/02/2020,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Tabù
Autore: muchstyle, Fonte: xHamster
Nell’azienda in cui lavoro è arrivata da poco una ragazza in supporto alla contabilità.
Non mi ero mai accorto di lei, persona riservata, timida e probabilmente la stagione invernale non aveva contribuito ad attirare la mia attenzione sulle sue grazie ben nascoste sotto caldi maglioni a collo alto.
Ci parlai per la prima volta l’altro giorno in ascensore, dopo mesi dal suo arrivo. Salivamo entrambi al secondo piano.
Buongiorno, buongiorno!
Non molto alta, sul metro e sessanta, capello castano scuro corto scalato a caschetto, ma particolare, occhi azzurri incorniciati da un bel paio di occhiali viola in tinta con maglia e scarpe, cuffiette rigorosamente alle orecchie.
Ventisette anni al massimo.
Nel silenzio dell’accesa si sente una voce metallica provenire dalle sue cuffiette: “ma dove sei???? ma con chi sei???”
DLIN!
Arrivati.
Lei si fionda verso il suo ufficio e sottovoce sussurra “ma niente niente tesoro, ero in ascensore con altri”.
Dentro di me pensai che maleducata, almeno salutare…
Nelle seguenti settimane non la rividi più. Forse il suo look la rendeva invisibile rispetto alle sue colleghe che ai primi caldi non esitarono a sfoggiare magliette super aderenti e gonne sempre più corte.
Non ero mai l’ultimo ad uscire dall’ufficio, anzi se potevo tagliavo la corda il prima possibile. Era una settimana che oramai vivevo li, la pratica che stavo seguendo aveva consumato ogni mia risorsa..
Venerdì, ultimo giorno di una settimana, ...
... bollente in tutti i sensi…alle 18 il clima centralizzato stacca e io mi devo fermare ancora…caldo da non riuscire a concentrarsi! Un indumento per volta conscio di essere da solo in tutto il piano rimasi molto presto in slip e canotta.
Più passava il tempo e più una vocina dentro me mi sussurrava che diavolo ci stessi a fare venerdì sera alle nove e mezza in ufficio. Tra me e me pensavo, per fortuna che non ho nessuno ad aspettarmi a casa…
Un pianto singhiozzato rompe il silenzio tombale dell’ufficio. Un brivido mi corse lungo tutta la spina dorsale.
Cosa faccio adesso?
Decisi di andare a controllare, presi il tagliacarte come eventuale arma di difesa, e mi feci guidare dall’echeggiare della voce lungo il corridoio.
Mi fermai davanti agli uffici della contabilità, spalancai la porta. Di fronte a me la ragazza nuova, quella dell’ascensore.
Tirai un sospiro di sollievo, mentre lei fece un balzo all’indietro dallo spavento.
Vidi il suo viso solcato dalle lacrime cambiare espressione in un sorriso luminoso come il sole dopo la tempesta.
“Che hai da ridere” le dissi, “mi hai fatto prendere un colpo!!!”.
Lei mi indicò, e guardandomi mi resi conto che ero in mutande e maglietta!
“Beh, non c’è nulla di strano le risposi, pensavo di essere solo. Tu piuttosto cosa ci fai qui? Perché stavi piangendo?”
Lei:”Non sono ancora molto brava con la contabilità, devo chiudere alcune fatture e sono indietro.”
“Ed è per questo che piangevi?”
Distolse lo sguardo e ...