LA METAMORFOSI DI SELENE
Data: 15/02/2020,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... chiare e morbide, iniziò lentamente e inesorabilmente, con attenzione e maestria a infilare, proprio al centro degli altri, un altro bastoncino.
VIII
Selene capì, ed ebbe un brivido.
Non era un gioco innocente quello a cui la sottoponevano, ma probabilmente una sottile e crudele tortura.
Questo accadeva sotto gli occhi increduli del povero Carlo: semplicemente terrorizzato.
Anche Selene aveva paura, non riusciva assolutamente a capire dove si potesse mai arrivare in quel contesto.
Aveva sensazioni contrapposte, come pensasse di trovarsi al centro di uno scherzo e di una tragedia, contemporaneamente.
Quelle persone non sembravano cattive, ma si comportavano da aguzzini.
“ Ah !” pensò con raccapriccio Selene “ Se non ci fosse stato Carlo!”
Intanto i bastoncini dietro il sedere aumentavano e mentre tutto era cominciato in modo indolore, adesso la presenza di un oggetto che diventava sempre più largo cominciava a farsi sentire.
Ad ogni piccolissima penetrazione, l’ ano si allargava contemporaneamente spinto dall’ interno e le sue pareti cedevano inesorabilmente.
Quando l’ ultimo bastoncino fu penetrato, Selene si sentiva completamente aperta e indifesa. Controllò con la mano il suo buco spalancato, tastandone le pareti e si rese conto che quella sensazione di apertura che le toglieva il respiro era fondata. Infatti aveva l’ ano spalancato per una larghezza della dimensione di una palla di biliardo, più o meno, il tutto per una notevole ...
... profondità, dietro di lei.
Allora Franco si avvicinò eccitatissimo, si vedeva sotto il leggero pantalone nero, la spinta del cazzo, che cercava di uscire dalla patta.
Selene pensò tra se che quel porco di certo non indossava le mutande.
- Bene, cara - disse l’ uomo – così cominci a ricordare quanto ti piaceva farti inculare. Dai, alzati adesso, e mettiti in ginocchio. –
Aggiunse con libidine:
- Tieni le natiche ben strette: i bastoncini non devono uscire dal tuo sedere. –
Mentre parlava continuava a carezzare il suo corpo, soprattutto dove le calze frangiate, che arrivavano poco sopra il ginocchio, lasciavano il posto alla sua carne nuda. Non voleva, ma quelle carezze le davano la pelle d’ oca e Franco registrava tutti i suoi brividi, involontari.
Selene, lentamente e con difficoltà, scese dalla panca su cui era stata riversa.
Faceva ben attenzione, a tenere l’ ano serrato, nonostante questo sforzo, soprattutto fatto sui tacchi delle scarpine, che sembravano trampoli, le desse un disagio e un fastidio indicibili.
Si piegò in avanti, poggiando i gomiti sulla panca: il timore che tutto il “pacco” contenuto nel preservativo scivolasse fuori, le faceva tenere le gambe strette come quella di una “pin-up”, l’ effetto visivo era spettacolare, infatti, dal paravento si sentivano mugolii di piacere …
Sott’ occhi vide che anche Carlo, guardava stupefatto: per fortuna sembrava molto meno provato, quasi tranquillo.
Selene ne fu felice: probabilmente quelle immagini ...