1. Discesa agli inferi


    Data: 30/03/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: IlMarchese, Fonte: Annunci69

    ... più del loro.
    
    Sembrò notarlo anche la ragazza... che fu il primo che prese in gola fino alle palle. Provò a prendermi anche quelle, ma non di riuscì perché non ce la faceva a chiudere le labbra..
    
    Mugolio, occhi al cielo, lacrime da parte di lei che gli faceva male da quanto era grosso, quelli dei miei amici le riempirono il culo e la bocca di sperma. Sborra, lingue ricolme di liquido bianco, lei che chiamava i cazzi "i miei ciucci"....
    
    I miei amici l'avevano riempita di sperma, su qualsiasi parte del corpo: seno, labbra, fica, culo, ventre, occhi e capelli. Mancavo solo io, io che avevo sempre avuto dei problemi nel venire, in quanto riuscivo a farlo solo con un movimento del corpo, strusciandomi alla ragazza. Era un trucco che avevo imparato da piccolo, non sono mai venuto per un pompino o per qualsiasi tipo di rapporto sessuale. Il mio intento era controllare ossessivamente il momento ESATTO in cui far esplodere il mio cazzo, volevo ottenere così l'arma definitiva.
    
    Quella con la ragazza fu la prima occasione di testare il tutto.
    
    Lei si posizionò davanti a me, in ginocchio, con la bocca aperta e la lingua a penzoloni. Io ero in piedi, davanti a lei. Il mio cazzone le stava per entrare in gola, lei non fece forza e come se volesse respirare, lo prese tutto in gola. Ancora. Per l'ultima volta. Iniziò a ciucciare come se fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto, i miei occhi neri diventarono sempre più dominanti e perversi, i capezzoli del suo bellissimo seno ...
    ... toccava le mie gambe, erano morbidi.
    
    Il respiro si fece via via più assente mentre potevo percepire i miei amici accanto a me iniziare nuovamente a masturbarsi. Con un tremito, iniziai a capire che stavo per perdere il controllo. Cosi, anticipai il mio furore, le infilai il cazzo ancora più in gola, iniziò a lacrimare per via della grandezza e mi guardò come per chiedere pietà, non la ascoltai. Continuai. Con uno scatto di violenza, le tolsi il cazzo di bocca e la baciai con passione, non mi importava se lo aveva succhiato agli altri, volevi che si sentisse mia. I nostri sguardi si incrociarono, il riflesso del baratro nero in cui eravamo precipitati si specchiò nello sguardo dell'altro. Lei lo comprese, diventammo schiava e padrone. Definitivamente.
    
    Si avvicinò al mio orecchio.
    
    "Marchiami", mi disse sussurrando. "Sarò tua per sempre."
    
    "Lo so." Le risposi dopo una lunga pausa.
    
    La girai e la penetrai nel culo. La sodomizzai. Iniziò a godere di brutto, urlava e piangeva. I miei amici rimasero basiti, loro non si erano permessi di aprirla in quel modo nel culo, nel delirio che me seguì la ragazza urlò che nessuno l'aveva mai presa in quel modo e che era la prima volta in assoluto che provava nel culo. Sorridendo, le tirai i capelli con forza e finì venendole dentro. Come un fiume. Come un mare d'acqua che dopo tanto dolore riesce a distruggere la diga che lo tratteneva. La ragazza sentì il getto caldo del mio sperma riempirla, strinse le gambe e con esso il cazzo ancora ...