1. Il percorso di marina, mamma e troia pt 4


    Data: 29/03/2018, Categorie: Etero Autore: mau355, Fonte: Annunci69

    ... tutte le carte subito. Ci sarebbe stato tempo.
    
    La mattina seguente, come al solito la accompagno sul posto di lavoro, se possibile era ancora piu' bella dei giorni precedenti,
    
    Sembrava si sentisse cosa le sarebbe aspettato il pomeriggio seguente, aveva una specie di stivale tutto aperto con i lacci, modello schiava.
    
    Pensai che mi leggesse nel pensiero.
    
    Verso le 13.00 andai nella casa, volevo preparare la situazione, l'atmosfera giusta, avevo tante idee, ero molto eccitato all'idea di vederla immobilizzata.
    
    Preparai la camera da letto, volevo farlo li. Tende tirate, luce soffusa, al suo arrivo le avrei messo la mascherina sugli occhi, per lasciarla immaginare senza vedere.
    
    Il citofono, eccola. Bella come sempre, capelli sciolti, capezzoli che si intravedono, gia' pronti.
    
    “ Buongiorno Marina”
    
    “ Ciao maestro, cosa hai pensato per oggi”
    
    “ sorpresa, girati che ti abbiglio”
    
    le misi la mascherina sugli occhi, con le mani le toccavo i seni da sopra il vestito, avevo il cazzo duro come il marmo e lo strofinavo sul suo di dietro.
    
    I suoi capezzoli erano duri e appuntiti, il respiro si faceva piu' corto. Marina era una donna calda come una stufa, ed io avevo capito che stupirla aumentava la sua voglia.
    
    Le sfilai il vestito attillatissimo, rimase solo con un bellissimo tanga bianco,
    
    la accompagnai sul letto e la feci distendere.
    
    Non parlava, era pronta, si percepiva, le passai la cintura sotto la schiena e la legai in vita. Dovunque la toccassi ...
    ... era un fremito. Che donna!.
    
    Dolcemente presi prima un polso, poi l'altro e li legai alla cintura, regolando la distanza, poi le caviglie. Ora era immobilizzata, nel bel mezzo del letto, pronta a godere, ma senza sapere come.
    
    Mi distesi vicino, e iniziai a leccarle un capezzolo, lo succhiavo alternando qualche dolce morso. Con la mano giu' verso l'inguine, a cercare il suo sesso. La mano strofina le sue mutandine, a lei piace un sacco, me lo fa capire, è gia' umida. E' evidente che l'essere bendata, il non poter vedere accentua i suoi recettori, fa volare la sua fantasia.
    
    Come piaceva alla troia farsi succhiare le tettine, e strofinare la patata.
    
    L'avrei voluta baciare in bocca, ma quello sarebbe stato amore, lei voleva solo sesso. Scostai le mutandine, la sua figa era come sempre già pronta, il clitoride scappucciato ed eretto, le labbra stragonfie, il dito scendeva fino al suo culetto, al tocco del polpastrello si contraeva, presi il vibratore e lo accesi alla minima velocità, lo appoggiai su un seno, Marina iniziava la solita danza del dimenarsi, girando la testa a destra e sinistra.
    
    Ma quelle tettine meritavano di più, avevo notato nel bagno delle mollette per stendere i panni, andai a prenderne una manciata.
    
    Rimasi un attimo sulla porta a guardarla, era smaniosa, non capiva dove fossi andato, quale sarebbe stata la prossima sorpresa.
    
    Era troppo bella quella scena, Marina docilmente immobilizzata, con mai e piedi legati, ed il vibratore in funzione sulla ...