1. Il convegno


    Data: 28/01/2020, Categorie: Trans Autore: Manupervideo, Fonte: Annunci69

    ... non avevo dovuto faticare molto a convincere. Non amavo per niente andare nei posti “ufficiali” dove mostrarsi diventa una pratica ordinaria, alla presenza di guardoni che io definisco “professionisti della sega” e che aspettano di poter palpare un culo o una zinna sapendo che è molto raro essere toccati o spompinati (come sognano) da una donna che non sia una vecchia smandrappata. Il perverso piacere dell’esibizionismo sta soprattutto nello scoprire la sorpresa negli occhi della persona che si trova involontariamente davanti a un membro in erezione o ad assistere a una scena di sesso; il piacere non è quello di spaventare o impaurire, ma quello di sorprendere e di sconvolgere piacevolmente, suscitando curiosità e, talvolta, eccitazione complice in chi guarda. E, da questo punto di vista, il mio più grande successo lo avevo avuto con una giovane suora veneta che non aveva mai visto un cazzo in erezione e mi aveva chiesto se fosse una disfunzione da curare, ma poi aveva continuato a guardarlo con interesse mentre io me lo menavo e glielo avvicinavo alla faccia su cui, alla fine, avevo schizzato il seme, scappando via subito dopo. Allora mi piaceva ancora esibirmi da solo, ma col tempo le mie fantasie si erano evolute ed avevo cominciato a praticarlo prevalentemente in coppia, eccitandomi perché altre persone potessero ammirare le forme e le performance della mia compagna di turno. Solo dopo aver conosciuto lei, la trav, mi era venuta voglia di mostrare non solo il mio, ma ...
    ... anche il suo cazzo per offrire una sorpresa nella sorpresa.
    
    Ora lì, sbracato su quella poltrona dell’albergo, mi potevo godere l’eccitazione per l’idea di farlo in un luogo insolito e lei mi fece avere una completa erezione avvicinando la sua mano alla patta dei pantaloni e sussurrandomi all’orecchio che avrebbe voluto succhiarmelo “ingoiando tutto per non sporcare il tessuto del divano. Intanto sbirciavamo i due che stavano assistendo alla scena e ci accorgemmo che erano come inebetiti e non dicevano più una parola tra loro. “Vedi, mi disse lei, sono proprio due come piacciono a me! Quando mi guardano, o devono essere dei maschi arrapati come i camionisti o dei signori molto distinti, di una certa età, che a tutto penserebbero meno che a voler osservare come si fa un bocchino!”
    
    Dicendo questo, cominciò a sbottonarmi i pantaloni e me lo tirò fuori per prenderlo in bocca e sarebbe certo andata avanti fino alla fine, interrompendo di tanto in tanto il pompaggio solo per guardare i due che stavano sbirciando, oramai eccitatissimi e fuori controllo, così che io la dovetti fermare perché volevo andare avanti per tutta la mattina, approfittando di tutte le occasioni che ci sarebbero potute capitare in un albergo così grande.
    
    A pochi metri da noi c’era l’addetto ai bagagli che potevamo provocare e che probabilmente ci avrebbe invitato a seguirlo in un luogo appartato dell’hotel, e c’era la giovane hostess che forse, quando ci aveva accompagnato a sedere nella sala del convegno, ...