1. Le lacrime delle donne 2/8


    Data: 27/01/2020, Categorie: Sentimentali Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti

    ... cazzo, a lui interessavano i soldi, le belle macchine, la coca e la figa. In una settimana se n'è portate a casa tre diverse", "Te compresa...", "No, io ero la quarta". "Quello che non capisco è perché la Mafia si metta a trafficare con questi, in teoria li dovrebbe odiare!". "Capo, lei è cresciutello e ha una certa esperienza, che cazzo di domande fa? Business is business, pecunia non olet e le stagioni non sono più quelle di una volta", risponde Annalisa aprendo la porta di una stanza.
    
    Una stanza molto spoglia: un massiccio tavolo di ferro e tre sedie. Al tavolo siede l'ometto, il capo dei siciliani fatto prigioniero da Annalisa dopo la sparatoria. Ha i polsi bloccati da due fasce d'acciaio fissate al tavolo. Annalisa si incarica di presentarlo al capo.
    
    - Salvatore Lovecchio, signore, armiere di Cosa Nostra. Non lo chiamano Totò 'u curtu per rispetto a Riina ma, come vede, è abbastanza corto.
    
    - E come lo chiamano?
    
    - E come lo chiamano? E che ne so? Lo chiameranno Totò Lovecchio, io però preferisco Pisellino... non mi guardi così, capo, l'ho solo perquisito.
    
    - E basta! - sbotta il mafioso - chiudi chidda vucca da bottana!
    
    - Io. Preferisco. Chiamarlo. Pisellino - ripete Annalisa scandendo e guardandolo severa.
    
    - J'è nicissaria chista troia? - domanda il mafioso rivolgendosi al capo del Caos.
    
    - Dai Pisellino, non fare così...
    
    - Annalisa, dai... - le fa il capo.
    
    - Sempre solidali, eh? Ok. Il qui presente gentiluomo Lovecchio è disposto a ...
    ... collaborare e a dirci tutto quello che sa, assicura lui. Poi bisogna vedere se è vero. Comunque lo scambio sarebbe il solito: sconto di pena, protezione, nuova identità.
    
    - E' così, Lovecchio? - domanda il capo - perché se è così cominci subito a dire quello che sa.
    
    - E 'u magistrato? - domanda Pisellino.
    
    - Verrà - promette il capo - lei deve capire che abbiamo un bisogno immediato delle sue informazioni.
    
    - Vogghiu parrari cu’ 'u magistrato.
    
    Annalisa stacca un manganello da sotto il bordo del tavolo e colpisce due volte con violenza la mano mancina del mafioso, che urla e impreca di dolore e disperazione quasi volesse vendicarsi spaccandole le orecchie. La ragazza rivolge una smorfia tranquillizzante al suo capo, come se volesse dirgli "tanto la stanza è insonorizzata".
    
    - Pisellino - dice Annalisa con dolcezza all'uomo piangente - una mano ha ventisette ossa, io te ne ho rotte a occhio e croce una quindicina. Se non parli subito finisco il lavoro e passo ai denti, poi alle clavicole, ai gomiti e alle ginocchia. La destra te la lascio sana così puoi firmare la deposizione, poi mi occupo anche di quella... e sii bbono, no? Il capo t'ha appena detto che c'abbiamo fretta e tu rompi il cazzo con il magistrato? Poi te lo chiamiamo il magistrato, stai sereno. Che dici?
    
    L'uomo scrolla la testa facendo segno di sì. Annalisa tira fuori un registratore dalla borsa e poi una siringa. "Sta fermo che te faccio 'na punturina su, ammamma, su...". "Cosa j'è?". "Morfina, Pisellino, ...