Il presidente (part 1)
Data: 27/01/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio, Fonte: Annunci69
... strizza e lo soppesa.
“Molto interessante!”, mormora l’uomo. Poi si presenta, sussurrandomi all’orecchio: “Io sono il presidente. E lui è il mio amico Ramon”. A differenza di Ramon, Edo è ancora vestito e, da quello che percepisco, indossa un completo con cravatta. “Ti piace Ramon, vero?”, mi chiede, sempre sibilandomi all’orecchio. “Perché non giocate un po’ mentre io mi preparo?”, e mi dà una sculacciata per spingermi verso il divano.
Mentre avanzo verso di lui, lo stallone sdraiato divarica ancora di più le cosce e la sua verga sussulta. Devo ammettere che, anche a riposo, quel cazzo fa venire l’acquolina in bocca. Mi inginocchio tra le gambe di Ramon e gli accarezzo le cosce, avvicinandomi al suo inguine. Il solletico lo fa sospirare e la nerchia salta su di nuovo. Mi chino e inspiro avidamente il suo odore, dallo scroto fino alla cappella. L’uccello comincia ad allungarsi.
Torno giù e stavolta faccio lo stesso percorso estraendo la lingua: lo stallone trema e geme. Appoggia le mani sulla seduta e contrae le dita. Giunto al glande, titillo il frenulo con la punta della lingua. Ramon sfiata. Sollevo lo sguardo e lo fisso lascivo. Protendo le labbra e avvolgo la sua grossa ciliegia. La succhio con voracità e poi la sputo. Quindi torno a lappargli tutta l’asta velocemente e, arrivato in cima, stavolta ingoio l’intero cazzo ormai barzotto.
Colto di sorpresa, lo stallone stacca la schiena dal divano con uno strattone e si contrae tutto. Poi mi mette una mano ...
... sulla nuca e mi preme la testa contro il suo pube. Il cazzo mi cresce in bocca con una rapidità incredibile, fino a raggiungere la mia gola. La oltrepassa e sembra quasi che lo stia ingoiando. Mi soffoca: tossisco e solo allora Ramon mi lascia andare.
“Cazzo! Che troia succhiacazzi!”, mi insulta, lasciandosi andare di nuovo sul divano. Adesso il suo uccello si staglia imponente in tutta la sua grandezza: una verga grossa e uniforme dalla radice alla punta, con la cappella leggermente più ampia dell’asta. Il frenulo si tende all’inverosimile e sembra chiedermi di essere solleticato. Nonostante la tensione, i coglioni pendono pesanti e lasciano presagire un’abbondante sborrata.
“E’ un bell’arnese, non è vero?”, mi chiede una voce alle mie spalle. Edo è tornato in soggiorno: si è spogliato e si è accomodato su un pouf dietro di me, per godersi la mia pompa al suo amico. “Continua pure! Solo, spogliati!”.
Obbedisco, lasciandomi addosso solo il jockstrap, che mi esalta le rotondità del culo. Un mugugno del presidente mi fa capire che apprezza molto. Inarco la schiena e gli offro la visione delle mie belle terga, mentre torno a dedicarmi con passione alla nerchia di Ramon.
La lecco di nuovo dalla base alla punta, ma stavolta con la lingua completamente aperta e con un atteggiamento da gran puttana, accompagnandomi con un movimento sinuoso del corpo che piace contemporaneamente a lui e a Edo.
“Ramon, che zoccoletta vorace che ci ha procurato stavolta quello stronzo di ...