Vicino Perverso - Epilogo
Data: 21/01/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Isaia, Fonte: EroticiRacconti
Lorenzo si rivelò essere più astuto di quanto pensassi e il suo piano proseguì senza particolari intoppi.
Come da lui architettato, il giorno dopo la partenza di Federico, il fabbro venne a casa nostra per cambiare la serratura della porta blindata.
Per non destare sospetti, venni reclusa nel ripostiglio. Rimasi al buio per un paio d’ore, imbavagliata e legata mani e piedi come un salame. Fui immobilizzata in quel modo così barbaro per precauzione “Non vogliamo mica che il fabbro scopra il nostro piccolo segreto? Vero?” mi chiese mentre annodava il bavaglio sul retro della mia testa, proprio sotto la nuca.
La porta del ripostiglio si chiuse e io rimasi sola, al buio. Immobilizzata.
Venni a scoprire che Lorenzo aveva abbandonato la scuola subito dopo aver compiuto la maggiore età, ed aveva iniziato a lavorare. Fece questo in quanto aveva capito che, per prendere il posto di Federico e assumere il controllo della nostra pseudo famiglia, avrebbe dovuto essere indipendente dal punto di vista economico.
Con Lorenzo al comando la mia vita divenne assai più difficile. Rispetto a Federico, il suo appetito sessuale era smodato e insaziabile. Inoltre, provava una predilezione per tutte quelle attività che potevano arrecarmi una qualche umiliazione e alle quali mi sottoponeva quotidianamente.
Un pomeriggio, mentre ero in cucina intenta a preparare la merenda per mio figlio Fabio che giocava ai videogiochi in salotto, Lorenzo tornò a casa dal lavoro in dolce ...
... compagnia.
Indossavo i miei consueti tacchi a spillo, che ormai erano diventati un’estensione naturale del mio corpo, perizoma, minigonna e una fascia sul petto a coprirmi il seno. Al collo avevo il mio inseparabile collare, il cui guinzaglio dondolava penzoloni alle mie spalle.
Trovandomi di fronte a quell’ospite inaspettata, provai un senso di vergogna che non provavo da anni. Di fronte a me trovai una ragazza, coetanea di mio figlio, che mi guardava dall’alto in basso con un’espressione di superiorità sul volto. La ragazza in questione si chiamava Sara ed era la classica ragazza di bell’aspetto eccessivamente viziata dai genitori. La tipica oca giuliva che racchiude in sé un atteggiamento arrogante e sfacciato.
“Ma allora non scherzavi…” disse lei con un tono carico di meraviglia e stupore rimanendo a bocca aperta nel guardarmi. Quella troietta mi fissò in un modo tale che fui costretta ad abbassare lo sguardo e a mordermi il labbro. Quella era pur sempre casa mia e non mi andava giù di essere svilita da una stupida ragazzetta viziata. Fui percorsa da un moto di orgoglio e per un attimo trovai quasi il coraggio di insultarla, alzai lo sguardo ma mi bloccai immediatamente non appena vidi gli occhi indagatori di Lorenzo fissarmi. Che avesse capito qualcosa? Non lo avevo mai visto veramente arrabbiato e le punizioni che ricevevo giornalmente erano più che sufficienti per farmi mantenere la testa bassa.
“E mangia qui?” chiese la ragazza colpendo con la punta della scarpa una ...