La mia esperienza con una coppia cuckold – Capitolo 5
Data: 18/01/2020,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: jojojos, Fonte: RaccontiMilu
... lavorando e devo andare in vendita, se esco con il cazzo duro se ne accorgono e mi licenziano.”; – “Masturbati anche tu, così non corri il rischio.”; – “Si come no, così mi licenziano in tronco!”; – “Io invece adesso me la faccio leccare da mio marito e poi mi faccio scopare immaginando che ci sia te al suo posto, che ne dici?”; – “Fai quello che vuoi, basta che non ti soddisfi troppo, altrimenti poi non mi vuoi più.”; – “Impossibile Gianluca, mi sei entrato dentro, in tutti i sensi.” – scoppiò a ridere, poi tornò seria e disse – “Sei libero questa sera? Lo so che il sabato esci con la tua ragazzina, ma se vieni da me non te ne pentirai, te lo assicuro.”; – “Guarda sembra che tu lo sappia che stasera non esco con lei, dimmi dove e sono da te.”; – “Benissimo, allora guarda, stasera ti aspetto in questo posto (preferisco non fare riferimenti precisi a luoghi o città, era un ristorante/hotel dove ci incontrammo parecchie altre volte, distava circa 50 km da dove abitavo), ceneremo tutti e tre insieme e poi finiremo la serata in camera, che ne dici?”; – “Ok a che ora ci troviamo?”; – “Facciamo per le 19,00, ci prendiamo un aperitivo e poi andiamo a cena, però ti va bene se con noi ci sarà anche mio marito?”; – “Ok, facciamo che ci provo e se la sua presenza mi infastidisce se ne va.”; – “Va bene, facciamo così, ma vedrai che la sua presenza sarà discreta, se impari a conoscerlo ti abituerai in fretta a lui. Adesso scusa ma prima scopo con lui e poi vado a farmi bella per te, ...
... un bacio. A proposito vestiti un po’ elegante, il posto è piuttosto raffinato” – riagganciò il telefono, restai per un attimo a pensare a quello che stava per accadere. Al pomeriggio non avrei lavorato, quindi andai a casa, ero decisamente su di giri, volevo essere al massimo della forma, quindi andai a fare una corsetta, tornai a casa e mi feci la doccia, per scaricarmi mi masturbai, era dall’ultimo incontro con Roberta che non venivo, non volevo durare poco con Simona. La giornata non era bellissima, quindi andai all’appuntamento in auto, ero sempre in moto e la usavo poco e niente, era di mia madre e la prendevo in prestito solo quando il tempo era brutto se non le serviva, una piccola utilitaria vecchia e scomoda. Arrivai sul posto alle 19,15 circa, era molto bello ed immerso nel verde; un vecchio castello trasformato in un locale decisamente di lusso, una parte era dedicata al ristorante e l’altra all’hotel, nel parcheggio c’erano auto di grossa cilindrata, mi vergognai un po’ ad arrivare con la mia trappolina, di fronte all’ingresso del ristorante c’era una grossa fontana e seduta sul bordo c’era Simona con suo marito a fianco intento a parlare al cellulare, fece segno dove parcheggiare e mi raggiunse, era uno splendore; indossava un abitino nero molto corto, i capelli erano sciolti e le cadevano sulle spalle arrivandole a metà schiena, aveva un paio di scarpe nere con tacchi veramente vertiginosi, nonostante tutto camminava in maniera agile e spedita, appena scesi la ...