1. La trasformazione


    Data: 07/01/2020, Categorie: Trans Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    Una volta il mio nome era Marco, e anche adesso, per la maggior parte del tempo, è così che tutti mi chiamano, ma solo perché nessuno è in grado di vedere sotto la maschera che da anni indosso ogni giorno.
    
    Dentro di me sono Erika, Erica la trav, Erika la troia, e questa è la mia storia.
    
    Era una caldissima notte di fine maggio e le cicale frinivano frenetiche fuori dalla finestra. Il loro canto ogni tanto si interrompeva di colpo, seguendo regole misteriose, e non tirava un filo di vento. Incapace di prendere sonno nonostante la stanchezza, dopo aver mandato giù tre bicchieri d’acqua gelata, accesi il PC ed entrai in una chat erotica che frequentavo da tempo, più per passare il tempo che nella speranza di combinare un incontro.
    
    La chiamavo “vorrei ma non posso”, perché nella maggior parte dei casi incontravo persone virtuali che poco o niente avevano a che fare con quelle dall’altra parte dello schermo.
    
    Chattavo indifferentemente con donne e uomini, parlando di sesso, per lo più.
    
    Cosa mi faresti? Me lo dai? Che bel cazzo! Mmmmm…
    
    In genere era quello il tenore delle conversazioni, che dopo un po’ mi annoiavano spingendomi a chiudere. Quella sera, invece, attirato dal nome, diverso dai soliti fregnaspanata88 e vogliocazzoora che andavano per la maggiore, iniziai una chat con una certa Veruska.
    
    Cominciammo a chiacchierare di un po’ di tutto, di libri, di vacanze, delle nostre vite, lasciando da parte l’unico argomento che ci aveva portato lì, il sesso. ...
    ... Quando ci salutammo, quella prima sera, mi accorsi che avevamo parlato per quasi due ore.
    
    La sera successiva la cercai, quella ancora dopo lo stesso, finché il nostro divenne un appuntamento fisso che entrambi aspettavamo con impazienza. Quando non la trovavo in chat, cosa che succedeva di rado, il senso di vuoto che provavo era terribile.
    
    A poco a poco scoprii che il suo vero nome era Federica, che viveva ad alcune centinaia di chilometri da Roma e che, come me, era separata.
    
    Nessuno dei due aveva voluto approfondire i motivi delle rispettive separazioni, ma intuii che nel suo caso aveva qualcosa a che fare con l’insoddisfazione sessuale.
    
    Dopo mesi di conversazioni virtuali, finalmente decidemmo di vederci di persona. Ci eravamo scambiati parecchie foto ma, per qualche motivo, non ci eravamo mai visti in videochat. E se dal vivo non ci fossimo piaciuti?
    
    Quando arrivai alla stazione di Bologna ero tesissimo, temevo di rovinare tutto, ma appena la vidi venirmi incontro capii di essermi preoccupato inutilmente.
    
    Di persona era più alta di quanto mi fossi aspettato, con un volto bellissimo incorniciato da lunghi capelli neri. Il corpo era giunonico, dalle forme generose ma perfettamente proporzionate, e il seno, da solo, sarebbe valso un viaggio a piedi senza scarpe da Roma. Una quinta abbondante che stava su sfidando la gravità, punto focale degli sguardi di tutti gli uomini che le passavano accanto.
    
    «Ciao» mi salutò con un delizioso accento milanese, ...
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